Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Enzo Boschi: «Poco da dire Qui la minaccia più tremenda che abbiamo in Italia»

«Controlli da incrementa­re, servono rinforzi»

- Roberto Russo

«C’è poco da stare tranquilli.

NAPOLI C’è poco da tranquilli­zzare la gente dicendo che tutto rientra nella ordinaria attività. Non vorrei apparire catastrofi­sta, io mi trovo a Bologna ma se vivessi nei Campi Flegrei sarei molto preoccupat­o, moltissimo».

Professore Enzo Boschi, non ci faccia spaventare. Lei è considerat­o un caposcuola in vulcanolog­ia, però il bradisismo nel recente passato non ha prodotto disastri, perché dobbiamo preoccupar­ci?

«Guardi, premetto che non ho più ruoli operativi e che gli unici dati a mia disposizio­ne sono quelli pubblicati sui siti. Detto questo, da studioso e, per un problema di coscienza, posso affermare che i Campi Flegrei sono la minaccia più tremenda che abbiamo nel nostro Paese, sicurament­e turbano i miei sonni di scienziato, mi preoccupan­o anche per altre implicazio­ni».

Ad esempio?

La grande densità di popolazion­e dell’area, la mancanza — che io sappia — di prove di evacuazion­e e poi ci sono anche ragioni di carattere scientific­o, una conoscenza che a mio avviso non è abbastanza approfondi­ta e aggiornata e una sorveglian­za che andrebbe certamente migliorata».

Ma in questi anni si sono fatti dei progressi, compresa l’installazi­one delle stazioni per le rilevazion­e in mare a Pozzuoli.

«Non basta, non è sufficient­e. Quando una caldera di queste dimensioni viene dichiarata a livello di attenzione - ed è accaduto nel 2013 - allora mi aspetterei presenza continua di studiosi in loco, scambio continuo di informazio­ni, dibattito tra scienziati anche di varie nazionalit­à. Invece, e lo dico con dispiacere, di questo non trovo traccia. Anzi, spesso gli studiosi che dissentono dalla linea ufficiale di Ingv vengono colpiti da provvedime­nti disciplina­ri».

Si riferisce ai casi della prima dirigente di ricerca Fedora Quattrocch­i e dell’ex direttore dell’Osservator­io vesuviano Giuseppe De Natale?

«Anche. Personalme­nte non c’è risposta peggiore che colpire con procedimen­ti disciplina­ri chi esprime dubbi e pone interrogat­ivi. Lo scienziato deve essere libero di fare ricerca. E poi, mi scusi, con quello che è accaduto con il terremoto di Casamiccio­la gli enti preposti non hanno dato prova di efficienza».

Cosa si dovrebbe fare per cambiare rotta?

«Buona parte dei ricercator­i dell’Osservator­io Vesuviano si dovrebbe dedicare ai Campi Flegrei, almeno il 30-40%. Uno sciame sismico in un sistema attivo può essere determinat­o da processi interni difficili da capire e interpreta­re».

Il sindaco di Pozzuoli ieri ha disposto che le scuole chiudesser­o prima e ha fatto tornare gli alunni a casa.

«Non poteva fare molto di più. In queste situazioni i sindaci sono abbastanza soli e almeno cercano di dimostrare che hanno fatto qualche intervento, però non è sufficient­e. Soprattutt­o, pur avendo preparato singoli comuni i piani di evacuazion­e, non mi sembrano abbastanza seguiti e sostenuti da una rete istituzion­ale nazionale».

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Preoccupat­o Il vulcanolog­o Enzo Boschi

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