Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Pfm: i nostri ricordi partenopei Ecco il 17° disco d’inediti dal vivo
La storica band in concerto all’Augusteo. Nel gruppo Marco Sfogli
«Noi della Pfm abbiamo da sempre Napoli nel cuore: 46 anni fa creammo una tarantella rock, il brano “È festa” che fu poi tradotto da Pete Sinfield il poeta del progressive, dei King Crimson, degli Emerson, Lake and Palmer, diventando «Celebration». Pezzo racchiuso nel nostro primo album “Storia di un minuto”». A parlare è Franz Di Cioccio storico batterista e frontman della Premiata Forneria Marconi che stasera sarà in concerto al teatro Augusteo per presentare i brani del nuovo album, il 17° di inediti, «Emotional tatoos».
«A Napoli tenemmo alcuni dei nostri primi concerti, era il 1972 e ci esibimmo due giorni, pomeriggio e sera per un totale di quattro live al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare. All’estero quando proponiamo “Celebration” inseriamo al suo interno parte del classico di Denza-Turco del 1880 “Funiculì Funiculà” per far capire subito a tutti che siamo italiani e si sa, nel mondo, la musica italiana è la musica napoletana; un ponte tra antica tradizione e avanguardia». Napoli è presente anche nella line-up della storica band con l’entrata del chitarrista Marco Sfogli (figlio di Corrado e di Fausta Vetere della Nuova Compagnia di Canto Popolare) che da un paio d’anni ha sostituito Franco Mussida: «È stata una scelta perfetta: è il primo napoletano che entra nella Pfm. Marco è un chitarrista straordinario, di grande personalità che vanta nel suo palmares collaborazioni con artisti internazionali come James LaBrie, e Jordan Rudess dei Dream Theater. Ci divertiamo ancora tanto a suonare. Non siamo mai stati legati alla classifica, al consumo, alle mode; noi come il Banco o i napoletani Osanna ad esempio, veniamo da un’epoca lontana in cui abbiamo combattuto per proporre l’altra musica: per affermare un modo diverso di far musica. Abbiamo sempre fatto i dischi che volevamo, siamo musicisti puri e facciamo oggi, come quasi mezzo secolo fa, quello che ci piace. Contemporanei in ogni epoca e fortunatamente il pubblico vecchio e nuovo continua a seguirci. Siamo contro la discriminazione nella musica, non ci piacciono le divisioni in generi».
La band oggi, oltre a Franz e Patrick Dijvas al basso, comprende: Lucio Fabbri al violino, Sfogli alla chitarra, Alessandro Scaglione piano e tastiere, Alberto Bravin tastiere e Roberto Gualdi percussioni. «Siamo tutti polistrumentisti, ci piace mischiare le carte, giocare e suonare per il gusto di giocare e suonare: ci sentiamo come il Barcellona o meglio come il Napoli che esprime attualmente il più bel calcio d’Europa, come loro anche noi facciamo il tikitaka solo che il nostro campo è il palcoscenico».