Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Le equazioni sbagliate dai democratici
Caro direttore, molti esponenti del Partito democratico locale fondano la loro tesi di appoggio a un eventuale governo a guida Cinque Stelle, sostenendo che tanti elettori democrat si sono riversati sui grillini. Sicché, ritengono corretto appoggiare un’alleanza con il Movimento alla cui testa c’è da Luigi Di Maio.
Si tratta però di un’equazione che non regge, in quanto gli ex elettori Pd hanno votato 5 Stelle e, aggiungo, anche Lega, non certo per particolare simpatia o sulla scorta di una motivazione ideologica, ma più semplicemente in quanto ne hanno condiviso il programma. Un programma che è completamente opposto a quello del Pd. Pertanto il Pd stesso, se vuole riprendere contatto con il suo elettorato, e soprattutto con i bisogni della gente, più che rivedere i sistemi di comunicazione deve fare una seria ricognizione dei temi e riappropriarsi di quelle istanze invocate ormai da anni dalla cittadinanza, da nord a sud dello stivale.
Il Pd purtroppo in questi anni si è fatto sorpassare dalla Lega per ciò che attiene a temi cruciali inerenti la sicurezza urbana e spesso direttamente collegati all’accoglienza indiscriminata operata in questi anni dal governo italiano sulla base di una solidarietà tutta da dimostrare. Si è fatto poi superare dei 5 Stelle sul tema del sostegno alle fasce deboli, in particolare con il reddito di cittadinanza. Tuttavia questi temi, che hanno tanto sedotto l’elettorato italiano, sono tutti da dimostrare e soprattutto da realizzare.
Sicché l’opposizione al M5s e alla Lega va incardinato su un piano politico che però si può avviare solo nel caso che entrambi i partiti si cimentino nell’azione governativa. Solo quando queste due forze politiche si misureranno con la complessità dell’azione di governo si potrà dimostrare quanto sia difficile passare dall’enunciazione ai fatti. E sarà solo in quel momento che verranno fuori le debolezze di programmi affascinanti quanto irrealizzabili.