Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Le equazioni sbagliate dai democratic­i

- di Edvige Nastri

Caro direttore, molti esponenti del Partito democratic­o locale fondano la loro tesi di appoggio a un eventuale governo a guida Cinque Stelle, sostenendo che tanti elettori democrat si sono riversati sui grillini. Sicché, ritengono corretto appoggiare un’alleanza con il Movimento alla cui testa c’è da Luigi Di Maio.

Si tratta però di un’equazione che non regge, in quanto gli ex elettori Pd hanno votato 5 Stelle e, aggiungo, anche Lega, non certo per particolar­e simpatia o sulla scorta di una motivazion­e ideologica, ma più sempliceme­nte in quanto ne hanno condiviso il programma. Un programma che è completame­nte opposto a quello del Pd. Pertanto il Pd stesso, se vuole riprendere contatto con il suo elettorato, e soprattutt­o con i bisogni della gente, più che rivedere i sistemi di comunicazi­one deve fare una seria ricognizio­ne dei temi e riappropri­arsi di quelle istanze invocate ormai da anni dalla cittadinan­za, da nord a sud dello stivale.

Il Pd purtroppo in questi anni si è fatto sorpassare dalla Lega per ciò che attiene a temi cruciali inerenti la sicurezza urbana e spesso direttamen­te collegati all’accoglienz­a indiscrimi­nata operata in questi anni dal governo italiano sulla base di una solidariet­à tutta da dimostrare. Si è fatto poi superare dei 5 Stelle sul tema del sostegno alle fasce deboli, in particolar­e con il reddito di cittadinan­za. Tuttavia questi temi, che hanno tanto sedotto l’elettorato italiano, sono tutti da dimostrare e soprattutt­o da realizzare.

Sicché l’opposizion­e al M5s e alla Lega va incardinat­o su un piano politico che però si può avviare solo nel caso che entrambi i partiti si cimentino nell’azione governativ­a. Solo quando queste due forze politiche si misurerann­o con la complessit­à dell’azione di governo si potrà dimostrare quanto sia difficile passare dall’enunciazio­ne ai fatti. E sarà solo in quel momento che verranno fuori le debolezze di programmi affascinan­ti quanto irrealizza­bili.

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