Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Marigliano, assenteisti due dipendenti comunali su tre
Sessantuno impiegati rischiano il processo. C’era anche chi modificava le presenze da casa
Non si scomodavano neanche ad uscire di casa. Al Comune di Marigliano tutto era possibile perché c’era un «genio» informatico che era stato tanto bravo da riuscire «craccare» il server degli uffici amministrativi. E così, seduti magari sul divano di casa, entravano sul loro profilo, cliccavano sulla voce «malattia», o «infortunio», o anche «permesso ex Legge 104» e l’assenza ingiustificata era magicamente autorizzata e quindi pagata. Ma quello che i furbetti del cartellino non immaginavano è che dietro di loro c’erano i carabinieri della stazione di Marigliano, coordinati dal capitano Angeloni, che hanno monitorato ogni loro assenza, passaggio dopo passaggio e hanno scoperto che circa i due terzi dei dipendenti del Comune erano assenteisti, totali o parziali, ma pur sempre assenteisti. Ieri il pubblico ministero ha firmato un avviso di chiusura delle indagini preliminari e chiederà per tutti il processo con le accuse di truffa aggravata e falsa attestazione. Su novantasei dipendenti assunti, tra funzionari, dirigenti e lavoratori socialmente utili, sessantuno risultano indagati. L’inchiesta è partita nel 2014 quando i carabinieri svolsero un «accesso» all’interno degli uffici comunali e certificarono numerose assenze. Confrontandole però con la lista dei presenti che risultavano dai registri informatici, ovvero dai badge, si è scoperto che c’era qualcosa che non quadrava nei numeri. Ma i carabinieri non hanno agito imme- diatamente e in accordo con la Procura hanno cercato di comprendere se esisteva un vero e proprio «sistema Marigliano». E così è stato. I militari sono riusciti ad accertare che tantissimi dipendenti erano riusciti ad eludere i controlli grazie alla marcatura del cartellino da parte di un altro collega compiacente al quale veniva ricambiato il «favore» non appena ne aveva bisogno. E mentre percepivano soldi dal Comune aprivano anche attività commerciali e le gestivano in tutta tranquillità, facevano la spesa, andavano dal parrucchiere. E così si è arrivati ad individuare tutti i furbetti autori della truffa. «Non avremo pietà. Una volta accertate le responsabilità, siamo pronti anche a licenziare tutti», ha detto il sindaco Antonio Carpino.
Alcuni gestivano attività commerciali, altri facevano la spesa o andavano dal parrucchiere