Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La Napoli che vince soltanto al cinema Carpentieri: ma qui l’arte non è aiutata
Gli otto David conquistati su set locali Rifioriscono cultura e turismo Il calcio al vertice
Otto David di Donatello alle produzioni napoletane hanno confermato la grande immagine di Napoli in Italia e nel mondo. La città è un set naturale che si vende da solo e che in tutti i suoi aspetti è stato valorizzato da registi e attori e, appunto, premiata agli Oscar del cinema italiano. Ma si registra la polemica di Renato Carpentieri, che si è aggiudicato la statuetta come miglior attore: «Alla politica e alle istituzioni, il cinema piace solo quando vince». Alla Napoli che primeggia si contrappone la città che perde sotto il profilo dei servizi e qualità della vita. Ieri ancora una giornata di passione per lo sciopero dei taxi e il servizio bus a rilento.
NAPOLI Il giorno dopo i David di Donatello, Napoli si sveglia vincente, sorridente, forte dei suoi premi e della sua immagine in Italia e nel mondo. Veicolata soprattutto dal cinema. Otto, infatti, i David assegnati a produzioni girate a Napoli, da quello prestigioso per il miglior film, andato ad «Ammore e Malavita» dei Manetti Bros, a Renato Carpentieri migliore attore in «La tenerezza» di Amelio fino ai riconoscimenti per «Napoli velata» di Ozpetek e «Gatta Cenerentola», prodotto dalla Mad di Luciano Stella. I premi hanno coinvolto fotografi, costumisti e scenografi. Poi la chicca di Steven Spielberg che cita Sorrentino e Golino fra gli alfieri della rinascita del cinema italiano.
È ancora «Napollywood», dunque, una città scelta come set privilegiato di produzioni nazionali e internazionali e che però non ha cominciato a vincere ieri , visti i David già assegnati, solo un anno fa, a «Indivisibili» di Edoardo De Angelis e i due vinti da Enzo Avitabile, raggiunto oggi da Franco Ricciardi alla sua seconda statuetta. Senza dimenticare i tanti premi di «Song ‘e Napule», ancora dei Manetti, due registi che hanno capito quanto funzioni la «tendenza Napoli».
«Una tendenza che ha dominato i David», dice il sindaco Luigi de Magistris, che incorona «intense interpretazioni, magiche scenografie, fotografie straordinarie, costumi originali, bellissimi testi e magnifiche musiche, grandi produzioni ed effetti digitali davvero speciali con Napoli sempre al centro. Dietro a tutto questo successo - conclude il primo cittadino c’è fatica, competenza, sacrificio, passione. Napoli è talento, energia. Ci ho creduto sempre, anche quando eravamo pochi. Ora siamo in tantissimi». «I David confermano il ruolo speciale di Napoli in questa fase della cinematografia italiana», gli fa eco l’assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele. «Artisti, produttori, professionisti e maestranze hanno reso la città indiscussa protagonista: offriamo scenari, ispirazioni, talento, creatività, punti di vista sul mondo. Una congiuntura importante che dobbiamo usare per crescere e diventare un centro produttivo internazionale stabilmente».
Con una Film Commission sempre più in primo piano, come vuole la nuova legge del cinema, che sta dando già i suoi primi importanti risultati. Una Film Commission che «saluta con entusiasmo lo strepitoso successo dei film “fatti a Napoli e fatti di Napoli”: trionfano la creatività, la passione, la originalità dei nostri artisti nella musica, nell’animazione, nella recitazione e trionfa l’esperienza e la competenza dei nostri produttori, dei professionisti e dei tecnici, ringraziati e celebrati dai protagonisti della serata».
Ma non di solo cinema vive la Napoli che vince e che primeggia in più settori. Dal calcio, con una squadra ormai stabile ai vertici del campionato che quest’anno è in corsa per lo scudetto e che dice spesso la sua anche in Europa; al turismo, che coinvolge vecchie e nuove strutture ricettive, sempre piene e non solo nei giorni di festa. Il flusso turistico è testimoniato dai numeri crescenti di arrivi in aeroporto, uno scalo internazionale che primeggia per la qualità delle offerte. Non dimenticando che a Napoli la proposta culturale è aumentata sia in qualità che in quantità, come testimoniano i mille festival, le rassegne e le iniziative private o pubbliche come quelle dei musei, dal Mann al Madre. Tutto, insomma, contribuisce ormai a fare di Napoli un modello, un «brand» vincente.
Su Amelio Ha puntato su di me 28 anni fa volendomi in Porte aperte con Gian Maria Volonté Gli altri facciano come lui