Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Abc: per i neo genitori meno lavoro, stessa paga
Delibera del commissario. Permessi fino a 4 ore settimanali
In Abc vogliono fare i tedeschi; che lì la riduzione dell’orario di lavoro per mamme e papà a parità di stipendio è già stata sperimentata e anche con buoni risultati. L’impianto è filosofico: conciliare gli impegni personali — che siano figli da accudire o genitori malati cui star dietro — con quelli del lavoro. La delibera è stata firmata ieri dal commissario di Abc (la municipalizzata che gestisce le risorse idriche cittadine) Sergio D’Angelo. Il quale giura anche di aumentare la produttività.
Le categorie interessate sono tre: le donne; le donne che sono anche mamme e i papà; i lavoratori che hanno a carico genitori con gravi malattie o sottoposti a cure specialistiche. Nel primo caso, può capitare che una donna abbia impegni personali (non necessariamente i figli), ragione per la quale può richiedere permessi retribuiti per un massimo di 8 ore mensili da usufruire per un massimo di 2 ore nella medesima giornata (in entrata o in uscita) eventualmente frazionabili ad ore o a mezz’ora. Ci sono poi madri e padri con figli minori (naturali o in periodo di preaffido o preadozione, affido e adozione) tra i 3 e 24 mesi; per loro è concessa, su specifica richiesta della lavoratrice o del lavoratore, la possibilità di godere di permessi retribuiti fino a 4 ore settimanali per un massimo di ore 2 (due) nella medesima giornata, in entrata o in uscita, eventualmente frazionabili ad ore o a mezz’ora, e fino a un massimo di 24 mesi. Infine, la stessa scansione dei permessi è concessa al lavoratore o alla lavoratrice che ha il coniuge, il convivente, i figli (di oltre 2 anni) o eventualmente i genitori sottoposti a terapie specialistiche o affetti da gravi patologie. L’Unione europea è intervenuta con specifici atti affinché i Paesi membri adottino misure utili per favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia, in particolare per le donne lavoratrici. In Europa si riscontrano diversi modelli di politiche a sostegno della conciliazione del lavoro femminile e dei carichi di cura, uno di questi paesi è priprio la Germania. La famiglia, è l’intendimento, anche quella di fatto, è una risorsa vitale non solo per i propri componenti ma per l’intera collettività.
Come dicevamo, D’Angelo promette che non sarà penalizzata la produttività. «Opererie remo — afferma — una modifica dei turni che riuscirà a coprire le intere esigenze di Abc». In fine dei conti, la soluzione è semplice. «Già accade in azienda che il personale si assenti per motivi familiari, questa delibera cerca di governare un processo già in atto, dandoci la possibilità, in base alle richieste, di coprire la turnazione». Altra cosa importante è che da parte della municipalizzata non ci saranno costi aggiunti, ore straordina- da pagare, per intenderci, poiché una nuova organizzazione dei turni farà sfumare questa esigenza.
In Abc sono circa 500 i lavoratori, 53 le donne, 20 i nuclei familiari con figli minori a carico. «Secondo una stima fatta in azienda — prosegue D’Angelo — la richesta di permessi retribuiti a parità di stipendio dovrebbe interessare circa il 5-10 per cento dei lavoratori». Fra un anno si guarderanno i risultati ottenuti dalla delibera, apportando dove ce ne fosse necessità, modifiche. «I lavoratori della pubblica amministrazione — conclude il commissario — troppo spesso vengono etichettati come dei fannulloni, resistenti a novità e innovazione. Per Abc, i dipendenti sono una risorsa: questa delibera, così come altre attività promosse dall’azienda speciale, si pone l’obiettivo di aumentare la produttività che si ottiene attraverso un giusto equilibrio tra le esigenze lavorative e quelle della vita quotidiana. E’ per questo che Abc pone particolare attenzione al welfare: sulle politiche rivolte alla famiglia, anche quelle di fatto, non è possibile restare indietro, non solo per il benessere dei singoli ma per quello dell’intera collettività».
D’Angelo Poniamo particolare attenzione al welfare Sulla famiglia non si può restare indietro
Gli standard Una organizzazione migliore dei turni non farà perdere produttività all’azienda