Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Debito, de Magistris in piazza. I partiti che faranno?
Gentile direttore, come lei sa da tanti anni sono stato e sono in prima linea nel mondo associativo napoletano. Imprenditoriale e civico. Sono sempre stato convinto che il territorio e in particolare la nostra città non riuscirà mai a decollare se non si svilupperà concretamente il senso e il valore dell’associazionismo. Non certo quello gestito per pochi privilegiati o condizionato dai soliti noti. Ma un associazionismo che si muova nell’interesse della base che rappresenta e che faccia della lealtà, del metodo e del rispetto dell’opinione di tutti dei veri e propri dogma. A Napoli questa esigenza è ancora più pressante se si considera l’implosione dei partiti politici che ha azzerato i riferimenti per i “cittadini attivi” (purtroppo non moltissimi) che rimangono impotenti e inefficaci. A tal proposito chiedo un aiuto alla sua redazione, competente e dinamica. Il 14 aprile potrebbe essere una data-snodo per il futuro di de Magistris. Il sindaco ha deciso di “pesarsi” organizzando una «mobilitazione senza precedenti» per protestare contro il «debito ingiusto». Non entro nel merito. I filoarancioni hanno quindi un appuntamento ben scadenzato sulla propria agenda. Mi chiedo allora cosa potrebbero e dovrebbero fare quel giorno tutti i cittadini che non condividono né la specifica mobilitazione né soprattutto l’operato dell’attuale amministrazione comunale. Aspettare passivi e “contare” quanti fan del sindaco scenderanno in piazza? Sarebbe l’ennesimo segnale di scarsa partecipazione attiva. Ed ecco che veniamo ai partiti, nello specifico a quelli d’opposizione a livello comunale. I cittadini napoletani vorrebbero conoscere come il M5S, il Pd, il centrodestra si regoleranno il 14 aprile. Scenderanno in piazza a braccetto del sindaco unendosi al grido di dolore «antidebito», faranno finta di nulla, organizzeranno una contro-manifestazione, metteranno in campo altre iniziative? Sarebbe importante per tutti noi se il giornale da lei diretto rivolgesse ai rappresentanti locali di questi partiti la domanda fatidica: che farete il 14 aprile? Le risposte potranno orientare i lettori e soprattutto potrebbero riallacciare quel rapporto tra cittadini e partiti, oggi del tutto assente.