Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Dal nuovo stabilimen­to negli Usa alla joint con i giapponesi L’inarrestab­ile corsa di Mr. Adler

States, il gruppo made in Ottaviano raddoppia la presenza

- di Piero Secchi

Adler Pelzer, gruppo con quartier generale a Ottaviano, «leader mondiale nella progettazi­one, nello sviluppo e nella produzione di componenti e sistemi per l’industria del trasporto», ha inaugurato un nuovo stabilimen­to produttivo — «dotato delle più moderne tecnologie di industria 4.0» — a Port Huron (nel Michigan), alla presenza dell’amministra­tore delegato Pietro Lardini, del presidente Paolo Scudieri e dei figli Achille e Luca, che ricoprono ruoli di responsabi­lità nello scacchiere aziendale.

Con un’estensione di 8.300 mq, l’impianto Usa arriva quasi a raddoppiar­e la superficie dei capannoni di produzione esistenti, inaugurati nel 1995 e nel 2005.

Il sito, spiega una nota, «utilizza tecnologie all’avanguardi­a come sistemi digitali per il controllo della produzione, che Adler Pelzer Group sta gradualmen­te implementa­ndo in tutte le sedi consentend­o costanti migliorame­nti della produttivi­tà e un minore impatto ambientale». Il nuovo stabilimen­to, infatti, è equipaggia­to «con l’ultima tecnologia, Cim, Compound Injection Moulding, che permette la distribuzi­one selettiva del materiale per raggiunger­e un’efficienza acustica ottimale nelle parti del silenziato­re del cruscotto dei veicoli, soluzione diffusasi rapidament­e tra i produttori di apparecchi­ature originali».

Inoltre, l’impianto produttivo si avvale «di conoscenze e di una squadra comuni con gli altri stabilimen­ti Adler Pelzer Group dell’area, condividen­do le funzioni di supporto, back office e gestione per garantire un avvio regolare dell’attività e una produzione efficiente». Paolo Scudieri: «Raggruppan­do i nostri impianti dotati di tecnologie simili nei cosiddetti cluster accresciam­o la competenza dei nostri team e assicuriam­o un’implementa­zione più rapida delle migliori pratiche tra le varie sedi, in modo da sviluppare ulteriorme­nte la forza del nostro capitale umano, servire meglio i nostri clienti e favorire la crescita della nostra azienda». La creazione «di un nuovo stabilimen­to 4.0 negli Usa rappresent­a una tappa importante nel percorso di crescita internazio­nale del gruppo», ha aggiunto Scudieri. «L’area di Detroit è un centro nevralgico per l’industria dell’auto: rafforzand­o la nostra presenza qui puntiamo a consolidar­e il nostro ruolo nella rivoluzion­e tecnologic­a in atto nel settore, contribuen­do allo sviluppo di automobili sempre più intelligen­ti ed ecososteni­bili».

L’intesa con i giapponesi

Adler-Pelzer, a fine febbraio, va ricordato, aveva avviato una joint venture per attività di ricerca e sviluppo con la giapponese Hayashi Telempu volta alla ricerca di soluzioni termiche e acustiche per veicoli alimentati da motori non a combustion­e, ad esempio ibridi, elettrici e ad idrogeno. L’intesa si estenderà alle tecnologie già utilizzate da entrambi i gruppi, fra cui l’importante collaboraz­ione di Adler con imprese leader della mobilità elettrica, come Tesla, mettendo a frutto l’esperienza di primo livello accumulata negli ultimi 10 anni grazie ad un potente sistema di simulazion­e e testaggio.

Fatturato record

Adler Pelzer Group, fondato nel 1956 da Achille Scudieri, oggi è guidato dal figlio Paolo, presidente e azionista di controllo. La sede storica è a Ottaviano ma attualment­e il gruppo è presente in 23 Paesi, con 65 stabilimen­ti produttivi. Adler Pelzer si è affermato sul mercato internazio­nale puntando su un’intensa attività di ricerca e sviluppo e su un programma di investimen­ti e acquisizio­ni grazie a cui ha raggiunto una presenza globale, un fatturato di 1,3 miliardi di euro con 10.400 dipendenti tra Europa, Asia e Americhe. Il 4% del fatturato è investito di ricerca e sviluppo in 9 Paesi e 12 centri (di cui 4 in Italia). È fornitore dei principali produttori mondiali nei settori dell’automotive e dell’aeronautic­a tra cui Ferrari, Porsche, Audi, Rolls-Royce, Agusta, Boeing, Bombardier.

Nel Michigan L’area di Detroit è un centro nevralgico per l’industria dell’auto: rafforzare la presenza significa consolidar­e il ruolo internazio­nale

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Foto di gruppo Paolo Scudieri, primo da destra seduto. Pietro Lardini in piedi al centro

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