Corriere del Mezzogiorno (Campania)
PIANO CITY NAPOLI È UNA CONCERT HALL
Da oggi a domenica esibizioni e recital pubblici e privati (nei salotti) Quinta edizione: 250 concerti e 400 pianisti per oltre 160 ore di musica fra piazze, strade, musei, teatri, biblioteche, stazioni e pure l’aeroporto
La rassegna Piano City per il quinto anno trasformerà la città di Napoli si in un’immensa Concert Hall per una maratona pianistica da oggi a domenica. Prologo al festival vero e proprio sarà un Flash Mob guidato dall’ideatore del format, Andreas Kern domani alle 10,30.
Recital, concerti, eventi e anche appuntamenti nei salotti delle case napoletane (House Concert) come nei più bei luoghi artistici, dai musei ai teatri, dalle biblioteche alle stazioni delle metropolitane all’aeroporto fino all’ immersione nelle piazze.I numeri: 200 concerti, 400 pianisti, 50 House Concert, oltre 160 ore di musica per la quinta edizione.
Stasera si celebrerà l’attesa «anteprima di apertura» con quello che è divenuto evento cult: il Concertone di piazza Plebiscito con 21 pianoforti sotto il porticato dell’emiciclo. Dopo due edizioni dedicate a nuove composizioni, quest’anno il programma del Concertone è incentrato sui grandi maestri del passato con Beethoven e la «Sonata al Chiaro di Luna», Bach e la «Toccata e Fuga in re minore», e il «Bolero» di Ravel; di tre giovani compositori napoletani, Lorenzo Corrado, Andrea Laudante, Alfredo Giordano Orsini, studenti della scuola di Composizione di Patrizio Marrone, le originali elaborazioni.
Il numero di 21 pianoforti sa- rà raggiunto per accrescimenti successivi di organico , dalle tarantelle di Shostakovich e Rachmaninov per due pianoforti, al Valzer dei fiori di Ciaikovski eseguito su quattro pianoforti, a Libertango di Piazzolla per otto pianoforti, fino all’esibizione dei 21 monumentali pianoforti sotto i portici di San Francesco di Paola, diretti da Mariano Patti.
La formula Piano City, nata a Berlino da un’idea di Kern, a Napoli ha trovato la più estesa realizzazione; l’organizzazione impegna l’assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli , l’associazione Napolipiano, il Conservatorio San Pietro a Majella, il Mann e il Madre e tanti altri spazi museali.
Così Dario Candela, direttore artistico della sezione classica: «È una rassegna che da quest’ano guarda all’Est e al Mediterraneo, giovane tanto nella partecipazione quanto negli interpreti, come lo è chi ami la musica da zero a cento anni. Abbiamo riservato uno speciale evento alla Pediatria del Policlinico della Federico II, e anche una sala di registrazione a disposizione di giovani talenti».
Del coinvolgimento dei giovani svantaggiati parla anche Francesco D’Errico, direttore artistico della sezione jazz: «Sono contento del diffondersi della pratica degli House Concert e alla presenza di personalità come Dado Moroni e Franco D’Andrea a Santa Maria La Nova e nella Sala dei Baroni, riuscirò a proporre un concerto alla Onlus Figli in Famiglia di San Giovanni a Teduccio». I recital di Mariangela Vacatello, star internazionale napoletana, che torna dopo molti anni sabato alle 20 alla Sala dei Baroni, e del grande chopiniano Marian Mika, domenica alle 21, rappresentano i momenti di spicco della classica.
Non solo musica live, ma anche presentazione di libri e dischi: domani alle 17, alla Fondazione Valenzi, Luca Ciammarughi presenta il libro «Da Benedetti Michelangeli alla Argerich» e ancora domani alle 19 Orazio Maione presenta il cd «Franco Alfano – Piano works», con l’intervento di Paolo Isotta. Due le maratone tematiche, domani dalle 16 alle 19, a Palazzo Zevallos Stigliano, dedicata a Debussy, preceduta alle 12 dalla «Maratona di Improvvisazione pianistica» al Madre.
Il programma dei concerti è sul sito