Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Il Sud si è ribellato a clientele e corruzione»
Per il presidente emerito sul voto ha pesato «il senso di un cronico squilibrio con il Nord»
Con il voto sono «stati condannati in blocco, anche per i troppi esempi di clientelismo e corruzione, i circoli dirigenti e i gruppi da tempo stancamente governanti al Sud». Così Giorgio Napolitano.
NAPOLI «Sui risultati elettorali ha pesato il senso di un cronico, intollerabile squilibrio tra Nord e Sud, tale da generare una dilagante ribellione nelle regioni meridionali».
Il presidente emerito Giorgio Napolitano ponel’accento sulla irrisolta questione meridionale al Senato, nel suo intervento di apertura della XVIII legislatura. «Gli elettori — argomenta — hanno premiato straordinariamente le formazioni politiche che hanno espresso le posizioni di più radicale contestazione, di vera e propria rottura rispetto al passato. La contestazione è scaturita da forti motivi sociali: disuguaglianze, ingiustizie, impoverimenti e arretramenti nella condizione di vasti ceti, comprendenti famiglie del popolo e della classe media. E in modo particolare — aggiunge Napolitano — ha pesato il senso di un cronico, intollerabile squilibrio tra Nord e Sud ».
Per questi motivi il voto del 4 marzo «non solo ha travolto certezze e aspettative di forze politiche radicate da tempo nell’assetto istituzionale e di Governo del Paese. Esso ha messo in questione tradizioni, visioni e sensibilità che erano a lungo prevalse. Gli elettori — aggiunge — hanno premiato straordinariamente le formazioni politiche che hanno espresso le posizioni di più radicale contestazione, di vera e propria rottura rispetto al passato».
Nel Sud in particolare, «sono stati condannati in blocco, anche per i troppi esempi da essi dati di clientelismo e corruzione, i circoli dirigenti e i gruppi da tempo stancamente governanti in quelle Regioni. Queste reazioni hanno mostrato quanto poco avesse convinto l’autoesaltazione dei risultati ottenuti negli ultimi anni da Governi e da partiti di maggioranza». Insomma un Napolitano particolarmente critico con importanti pezzi del ceto politico e dirigente del Mezzogiorno (e qui non si può pensare a esponenti Pd, area politica di provenienza dell’ex Capo dello Stato).
Sul voto del Mezzogiorno e l’enorme successo del Movimento 5 Stelle insomma, a parere di Napolitano, sembrano aver pesato antichi ritardi e precise responsabilità. Mentre tutti i dati degli indicatori economici confermano che il Mezzogiorno continua a restare in coda.
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