Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Vomero, presa la baby-gang In sei accoltellarono minore
Il raid davanti a un pub. Quattro hanno 16 anni
È stato il desiderio di supremazia sul territorio ad armare la mano del branco che lo scorso 9 dicembre, al Vomero, ha accoltellato e ridotto in fin di vita un minore, picchiato con quattro suoi amici all’uscita di un pub. All’alba gli agenti del locale commissariato hanno eseguito ordinanze cautelari a carico di quattro minorenni ed un fermo nei confronti di un maggiorenne. Un altro è stato denunciato.
NAPOLI Si muovevano in «branco». Forse avevano già effettuato in precedenza altre scorribande al solo scopo di incutere timore sulle vittime di turno, di affermare agli occhi specie dei più giovani la loro supremazia in quel territorio. Solo che per il raid della sera del 9 dicembre scorso in via Scarlatti al Vomero, quando pestarono a sangue due coetanei all’uscita da un pub, sei di loro sono stati individuati. Quattro minori sono addirittura finiti agli arresti mentre altri due componenti della baby-gang, entrambi maggiorenni, sono risultati destinatari di un fermo e di una denuncia a piede libero.
A chiudere il cerchio delle indagini partite la sera stessa dell’aggressione sono stati gli agenti di polizia del Commissariato del Vomero, i primi a giungere sul posto dopo che il raid punitivo verso i malcapitati si era appena concluso. A terra c’era un ragazzino di 15 anni contro il quale una delle piccole «belve» si era accanita con un coltello «a farfalla», ferendolo piuttosto seriamente al petto.
Il ragazzino, soccorso dai passanti e successivamente dalla polizia, fu poi prelevato da un’autoambulanza e sottoposto qualche minuto più tardi ad un delicato intervento chirurgico. Assieme ad un alminore tro amichetto era rimasto accerchiato dalla baby-gang all’uscita del McDonald’s, dove aveva trascorso la serata assieme ad altri amici. Solo che quando tre di essi si accorsero delle intenzioni dei potenziali aggressori, riuscirono a fuggire. Il quindicenne e l’altro furono invece sopraffatti dal branco.
L’aggressione fu fulminea. Un pretesto per avvicinarsi, qualche sfottò subito diventato pesante apprezzamento, quindi la zuffa finita nel sangue dell’innocente di turno. La banda si diede alla fuga ma le scene del loro blitz sono finite nei video di alcune telecamere di videosorveglianza di cui è dotata la zona. Quei filmati, assieme ad altri di telecamere a circuito chiuso di alcuni esercizi commerciali, sono stati preziosissimi per il lavoro degli investigatori che in questi mesi sono riusciti ad identificare gli autori dell’aggressione. Scattata, come molte altre del tutto simili in questi ultimi mesi e in più zone del capoluogo, senza un motivo apparente. Per il semplice gusto, da parte di queste baby-gang, di dimostrare la loro forza e la loro supremazia verso i più deboli ed indifesi.
L’indagine della polizia ha evidenziato come i minori ed i maggiorenni destinatari delle misure cautelari - costituissero un gruppo affermato e riconosciuto nel quartiere. E come, con ogni probabilità, le loro vittime di quella sera avessero pagato il fatto di provenire da altre aree della città.
Armati e pericolosi Uno dei ragazzi con un pugnale ferì al petto il malcapitato, che fu poi operato