Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La protesta dei B&B: «Per il turismo? Solo tasse»
Replica all’inasprimento delle imposte da parte del Comune. Dura critica di Sofri sul «Foglio»
NAPOLI La città è sporca. Chi arriva dall’autostrada e percorre via Marina deve fare i conti con cumuli di immondizia che trasformano il percorso in una gimkana fra mini discariche.
La città è negletta, con migliaia di buche dove il Comune è intervenuto con una poderosa azione di recupero: da febbraio ad ora sono stati colmati 4.200 avvallamenti, circa la metà di quelli segnalati. Potrebbe sembrare una buona notizia, ma non lo è. Una città dove si aprono tante buche evidentemente ha strade malferme, un asfalto che non tiene e il pavé (che cocciutamente si vuole salvare su percorsi attraversati da decine di migliaia di veicoli) che presenta vistosi ammanchi di sanpietrini e altrettanto vistose toppe di bitume.
Una città che, in questa domenica delle Palme, è affollata da turisti entusiasti che prendono con filosofia inadeguatezze e limiti di una Napoli che da tempo non è più «nobilissima». Qualche giorno fa fra il museo Archeologico, l’acquario chiuso, la Villa comunale trasformata in una piscina dalla pioggia, i taxi in sciopero e il Vesuvio imbiancato si è mosso Adriano Sofri che nella sua rubrica «Piccola Posta»’ su Il Foglio, restituisce un affresco irresistibile della città, fra luoghi comuni e grandezze, occasioni perdute e ridondanze lessicali che si incrociano al ristorante e sugli autobus. Una pagina che lascia l’amaro in bocca e che racconta bene quante sono le occasioni perdute per il turismo.
Del resto Agostino Ingenito, coordinatore nazionale locazioni brevi e presidente Abbac lo dice senza troppi giri di parole.
«Vediamo tanti turisti, ma non basta. Non è il turismo di qualità quello che gira da queste parti, ma solo persone che fanno una vacanza in una delle capitali d’Europa spendendo 100 – 200 euro per un fine settimana. Noi veniamo tassati dal Comune di Napoli, ma servizi non ce ne sono. Mancano finanche bagni chimici funzionati a disposizione dei viaggiatori - sottolinea -. Intanto ci troviamo di fronte ad una giunta de Magistris che aumenta al massimo la quota variabile per gli immobili utilizzati per gli affitti brevi. È stata estesa per intero la tariffa rifiuti già applicata alla porzione di immobile destinata a bed and breakfast con l’applicazione a sei componenti familiari. Insomma i Comuni battono cassa e Napoli fa da apripista a livello nazionale dopo aver sottoscritto accordo con Airbnb per la riscossione dell’imposta di soggiorno. Utile ridimensionare il fenomeno dell’abusivismo dilagante ed anarchico - ricorda -, ma il turismo non può essere solo tassato. Servono risposte serie ed omogenee sul territorio nazionale che consentono di applicare una flat tax univoca e concreti servizi turistici che in tanti Comuni sono pochi e malgestiti, a fronte di incassi milionari di imposte di soggiorno troppo spesso utilizzate per coprire enormi buchi di bilancio e niente più. Il rischio è che il fenomeno imploda, se non governato, come già accaduto a Barcellona ed in altre città europee. Serve equilibrio e un coordinamento nazionale. Anci Regioni e Governo affrontino la questione per cogliere tutte le opportunità di una crescita ormai costante di viaggiatori che preferiscono il settore extralberghiero e anche l’Unione Europea intervenga non a chiacchiere o proclami su monopoli di piattaforme online e webtax».