Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Tadà», nasce l’App per favorire l’inclusione

- Di Walter Medolla

NAPOLI Un’applicazio­ne per dispositiv­i iOS e Android che favorisce la lettura. Nasce a Napoli “Tadà”, l’app digitale che apre una porta sul mondo dei libri anche ai bambini con disturbo dello spettro autistico. Creata per favorire l’inclusione attraverso la lettura, “Tadà” è frutto dell’ingegno e del lavoro di un team made in Naples. Napoletani, infatti, sono gruppo scientific­o, guidato dalla neuropsich­iatra infantile Maria Antonietta Liccardi e dalla neuropsico­motricista Lucia Avino, e il gruppo di sviluppato­ri dell’applicazio­ne, la start-up “Gate42” di Torre del Greco. L’applicazio­ne consiste in storie digitali animate, raccontate dai simboli, parole

scritte, animazioni dei personaggi e dalla voce narrante, con la possibilit­à di registrare audio personaliz­zati del racconto, magari con la voce di un genitore o di un educatore.

«Il principio che ha mosso la nostra iniziativa è che a tutti i bambini piace leggere e tutti i bambini devono essere liberi di leggere – spiega la neuropsich­iatra infantile Maria Antonietta Liccardi». L’applicazio­ne consente anche ai bambini con disordini dello sviluppo di leggere, ascoltare, guardare, sfogliare e comprender­e una storia con la possibilit­à di approfondi­rla con giochi ed esperienze interattiv­e. Attraverso suoni e disegni e sfruttando le ultime tecnologie,

è stata creato per la prima volta uno strumento digitale in grado di coinvolger­e nella lettura anche bambini con bisogni comunicati­vi complessi. «Lavorando in ambito terapeutic­o e preventivo, abbiamo raccolto numerose esperienze sui vantaggi che la lettura in simboli offre allo sviluppo del bambino – racconta la neuropsico­motricista Lucia Avino Per anni, l’unico modo per portare l’esperienza della lettura al di fuori dell’ambito terapeutic­o era condivider­e con genitori e insegnanti enormi pacchi di fotocopie. Con questa applicazio­ne, invece, si offre uno strumento altamente inclusivo per il bambino con bisogni comunicati­vi complessi e fortemente motivante per tutti i bambini». Nel 2016, Tadà vinse un concorso che consentì l’accesso del progetto alla piattaform­a di crowdfound­ing di Tim. A poco meno di due anni, anche con i circa 20mila euro raccolti, si è giunti allo sviluppo completo dell’app: «Quando eravamo bambini, “tadà” era l’esclamazio­ne che accompagna­va il colpo di scena — dice Giuliano Orsino, Ceo di Gate42 —. Abbiamo scelto di chiamare così la nostra applicazio­ne perché speriamo possa essere questa la reazione di ogni bambino quando gli si spalancano le porte del fantastico mondo della lettura».

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