Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Salvarsi la pelle

Quando il male non si chiama solo melanoma

- Nesti

Per «salvarsi la pelle» è importante fare prevenzion­e. Ma come? L’unico modo è quello di sottoporsi a controlli periodici dal dermatolog­o o, in caso di qualche dubbio, chiedere consiglio al medico di famiglia. Attenzione però, non è solo dal melanoma che ci si deve guardare. Per essere chiari, il melanoma è il tumore cutaneo del quale si sente parlare più spesso. La ragione è tutta nella pericolosi­tà della neoplasia, ma questo non significa che non ci si debba preoccupar­e anche di forme tumorali che, se trascurate, possono essere aggressive. I tumori della pelle sono infatti diversi e sono molto frequenti per un motivo tanto ovvio quanto sottovalut­ato: la pelle è la nostra prima difesa dalle aggression­i esterne, è l’organo più esteso e quello che subisce i maggiori «insulti», spesso anche a causa di comportame­nti incauti. Si pensi ad esempio alle maratone estive sotI to i raggi ultraviole­tti in nome di un’abbronzatu­ra da record.Uno dei tumori della pelle dai quali ci si deve guardare è il carcinoma cutaneo a cellule squamose, che è meno pericoloso del melanoma ma può, in alcuni casi, portare a metastasi.Perché bisogna conoscerlo? Per il fatto che il carcinoma a cellule squamose (o spinocellu­lari) è la seconda forma più comune di tumore cutaneo.

Non è raro che ì carcinomi cutanei spinocellu­lari abbiano origine da cheratosi attiniche. Spesso possono sembrare lesioni rialzate della pelle, con una superfice che presenta piccole crosticine. Altre volte questa neoplasia si manifesta sotto forma di chiazze rossastre desquamant­i. Ad occhi poco esperti questi tumori, che crescono relativame­nte in fretta, possono essere confusi con banali verruche. Altrettant­o grave sarebbe scambiare questa forma di cancro della pelle con un principio di psoriasi. Cosa che purtroppo a volte succedel de, soprattutt­o se la «diagnosi» viene affidata a qualche ricerca fatta in rete nel segno del «fai da te». Man mano che cresce, il tumore può diventare nodulare, duro, con una superficie rugosa. Alla fine, quando il cancro si è sviluppato, solitament­e si nota una sorta di ferita aperta all’interno della quale continua a crescere tessuto.

Benché i carcinomi a cellule squamose possano comparire in ogni area del corpo, incluse le mucose e i genitali, insorgono di solito in aree «fotoespost­e». Non è raro che appaiano sul volto, sul cuoio capelluto, sulle orecchie, le labbra, il collo o sugli arti. In linea di massima, il «terreno» preferito di questo tumore è costituito da quelle porzioni di pelle che per anni sono state sottoposte ai danni del sole, per lo più in presenza di rughe e di una certa perdita del tono della pelle. Ecco perché sarebbe bene tenere sempre sotto controllo zone messe per anni a dura prova dai raggi sole. E comunque è evidente che la prevenzion­e inizia dalle buone abitudini: mai esporsi ai raggi Uv senza protezione o nelle ore più calde.

L’evoluzione

Se diagnostic­ati precocemen­te, i carcinomi cutanei spinocellu­lari possono essere trattati in maniera relativame­nte semplice. problemi più rilevanti ci sono quando non si interviene in modo precoce. In questi casi è possibile avere delle «infiltrazi­oni» a danno degli strati profondi della cute. In pochi casi, i carcinomi cutanei a cellule squamose possono dare metastasi ai linfonodi e agli organi interni, diventando potenzialm­ente letali.

Equivoci

A volte lo si scambia per un principio di psoriasi o per una banale verruca

Come si presenta

Le zone più colpite

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