Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Mali di stagione

Pollini e acari, così le allergie restano fuori casa

- Caligiuri

Primavera uguale clima mite (almeno si spera con il freddo dei giorni scorsi!) e prime gite fuori porta. Un sollievo fatto di sole e abiti leggeri dopo il freddo dell’inverno, ma non per tutti, perché a rovinare questo quadro idilliaco possono arrivare le allergie. Così tra starnuti e occhi gonfi, quasi si rimpiangon­o pioggia e neve. All’aumento dei pollini e degli allergeni nell’aria portato dal cambio di stagione, ogni organismo reagisce in modo diverso.

«Quando il nostro sistema immunitari­o incontra un estraneo, lo aggredisce e lo distrugge, invece, nei soggetti allergici si ha una reazione diversa: enorme e sproposita­ta», spiega Paolo Noschese, pneumologo dell’ospedale Cardarelli di Napoli. L’allergia, quindi, non è una malatl’aria che si contrae ad un certo punto della vita, ma, chiarisce l’esperto, «una predisposi­zione con cui si nasce ed esplode quando si va in contatto con l’elemento allergizza­nte. A questo punto c’è la reazione, che è esponenzia­le, non si ferma facilmente, perché tende a crescere senza un freno autonomo, non ha capacità di autoregola­rsi ed è sempre smodata. Sta qui la differenza tra la reazione normale e quella allergica».

Allora quello che fa la differenza è l’ambiente, ad esempio si potrebbe scoprire di essere allergici spostandos­i dal proprio paese, come è successo alle donne di Capo Verde quando sono venute a lavorare in Europa. Diverso è il caso delle realtà più urbanizzat­e, dove si è esposti a inquinanti e allergeni, e questo genere di manifestaz­ioni si può sviluppare precocemen­te, sin da bambini.Se l’habitat in cui siamo immersi è così impor- bisogna partire proprio da qui per vivere meglio il periodo delle allergie, perché con dei piccoli accorgimen­ti in casa si può evitare il primo scatenarsi della reazione e la sua successiva riacutizza­zione.

«La prevenzion­e – aggiunge il dottore – è alla base della moderna allergolog­ia e inizia dalla casa. Le nostre abitazioni sono una trappola per i poltia lini, perché l’aria entra, ma non riesce a uscire, quindi il paradosso è che tra le mura domestiche si avrà una concentraz­ione di pollini maggiore rispetto all’esterno». Per evitare questo effetto sarà necessario aprire le finestre nei momenti della giornata in cui i pollini sono di meno, come al mattino presto e la sera. In alternativ­a – continua Noschese - «si possono usare dei sistemi di ionizzazio­ne, che si trovano nei condiziona­tori di ultima generazion­e. Gli ioni colpiscono le particelle di allergeni e le fanno cadere al suolo. Di recente sono stati sviluppati dei filtri per le narici che fanno da barriera».

Un altro nemico nascosto in casa è l’armadio, un concentrat­o di polveri, che sarebbe opportuno spostare in una stanza diversa da quella in cui si dorme. Se proprio non si può fare, sarà opportuno decidere cosa indossare la sera prima e mettere i vestiti altante, aperta, in modo da far cadere le polveri da acaro. Quando si sta per avere dei bambini si dovrà tenere conto che le allergie dipendono da fattori ereditari, come dice lo pneumologo: «Se uno dei due o entrambi i genitori sono allergici, è quasi impossibil­e avere un figlio non allergico, la predisposi­zione si trasmette dalla madre al figlio maschio e dal padre alla figlia femmina». In questo caso – continua – «il medico curante dovrà avvertire i suoi assistiti dell’eventualit­à e potrà, ad esempio, consigliar­li di scegliere materiali non allergici per il letto del piccolo, di sostituire le coperte di lana con piumini, di pulire la casa con panni umidi che rimuovono la polvere e non la lasciano nell’aria, e di non prendere animali domestici». Attenzioni da avere tutto l’anno, per affrontare serenament­e la primavera.

Il nemico nascosto L’armadio è un concentrat­o di polveri da tenere lontano dalla stanza in cui si dorme

Di padre in figlio

Se si sta per avere dei bimbi bisogna tener conto che le allergie hanno fattori ereditari

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Fiori e starnuti È in primavera che si concentra il maggior numero di allergie: tutta colpa del polline
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Paolo Noschese Pneumologo dell’ospedale Cardarelli di Napoli

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