Corriere del Mezzogiorno (Campania)
D’Abbraccio: faccio incontrare Eduardo e Pino Daniele
L’attrice al Mann con testi di De Filippo e musica del cantautore
Pino Daniele ed Eduardo De Filippo sono due fari nella vita professionale di Mariangela D’abbraccio. Quando a vent’anni era in partenza per andare a studiare a Milano, il cantautore le disse: «Tu vuoi fare l’attrice, sei napoletana, devi iniziare da Eduardo». E così fu. La giovane Mariangela fu accolta dal figlio Luca nella sua compagnia e debuttò in «Ditegli sempre di sì» diretta da Eduardo.
Doveroso oltre che sentito, dunque, l’omaggio dell’attrice a entrambi con lo spettacolo «Napule è…n’ata storia» che porterà in scena stasera alle 21, nella sala della Meridiana del Museo Archeologico Nazionale, per il Festival Mann – Muse al Museo.
Nella tessitura drammaturgica dello spettacolo, messa a punto da Consuelo Barilari, ogni canzone di Pino Daniele s’intreccia a una poesia, un monologo o un frammento del teatro di De Filippo: «Porto Pino nelle parole di Eduardo – ha dichiarato l’attrice – sentivo la necessità di far dialogare questi due artisti che si stimavano a vicenda e che hanno attinto dalle stesse tematiche. Porto quindi in scena un repertorio meraviglioso e inattaccabile, ma non è stato semplice, nonostante io abbia inciso album e provenga dal mondo della musica, accostarmi al Pino degli inizi fino al suo blues». Ad accompagnare la D’Abbraccio sul palco la band musicale «Musica da Rispostiglio», composta da Luca Pirozzi, Luca Giacomelli, Raffaele Toninelli, Emanuele Pellegrini e Gianluca Casadei, il tutto accompagnato da proiezioni e video scenografie che fanno riferimento al cinema e all’arte figurativa del Novecento. Non manca Pulcinella, rivisto dall’artista genovese Emanuele Luzzati, che danza al ritmo della musica di Pino Daniele.
Dopo aver dismesso da poco i panni di Filumena Marturano diretta da Liliana Cavani, D’Abbraccio torna nuovamente e con intensità alle sue radici: «Se non ci fosse stato Pino – ha concluso – avrei percorso un’altra strada, il suo consiglio era chiaro: “Parti da te stessa, dalle tue origini”». A quelle sempre si fa ritorno.