Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La «doppia vita» di Lorenzo Insigne tanti tiri, pochi gol
Solo il sei per cento delle conclusioni finisce in rete Assist vincenti e record di legni
Sembra essere tornati ai tempi di Spagna-Italia, quando il calcio italiano si affidò a Insigne per la serata del Bernabeu, dov’è iniziato il tracollo che poi ha portato all’eliminazione dal Mondiale. Contro l’Argentina, a cui Lorenzo ha segnato il suo primo gol con la maglia dell’Italia, non c’era in palio nulla di concreto ma il desiderio di rilanciare la Nazionale dopo la sconfitta contro la Svezia. Insigne ha provato a trascinare l’Italia, sulla fascia sinistra ha unito il sacrificio in fase di non possesso allo spirito propositivo. Lorenzo così ha avuto due chance in area di rigore, in un’occasione ha trovato la risposta di Caballero, in un’altra ha fallito una pallagol clamorosa calciando a lato. Insigne in questa Nazionale è un punto di riferimento, Di Biagio lo considera una certezza e, infatti, ha intenzione di confermarlo in campo dal primo minuto anche stasera contro l’Inghilterra. L’Italia così prende spunto dal Napoli, dove Lorenzo è l’anima della proposta di gioco della formazione di Sarri, lo dimostrano i numeri. Insigne è l’uomo dei passaggi-chiave, cioè quelli che mettono il compagno di squadra in condizione di segnare, ne ha realizzati trenta, più di tutti in serie A, con sei assist che poi si sono rivelati vincenti. Il suo rendimento è abbastanza costante, l’intensità sprigionata in campo lo rende una risorsa fondamentale per il Napoli, quando a dicembre si è dovuto fermare per l’ infiamma zio City ne all’inguine la sua mancanza si è fatta sentire. La sua sfida è rendere costante non solo lo spirito propositivo ma anche l’incisività combattendo il fantasma delle occasioni sprecate che lo accompagna anche con il Napoli. Insigne è il giocatore che tira di più in serie A, sono 117 i tiri totali, 63 quelli in porta, ma la percentuale di conversione delle conclusioni in gol è molto bassa. Fanno esultare i tifosi azzurri solo il 5,9% dei suoi tiri, l’11,1% di quelli che inquadrano lo specchio della porta. Poi ci sono i pali e le traverse: Insigne, infatti, è anche il leader della classifica dei legni colpiti: ben sei in ventinove partite. Non è una questione di valore dell’avversario, Insigne nella sua carriera ha fatto gol alla Juventus, al Real Madrid, nell’annata in corso ha segnato contro il Manchester e la Roma, è l’unico del Napoli ad essere andato a segno in tutte le competizioni. Lorenzo paga spesso la frenesia che gli toglie lucidità nei momenti decisivi e fa in modo che sotto porta non sia determinante come nella costruzione della manovra. Il Napoli per la lotta scudetto ha bisogno dei suoi gol, in campionato viaggia a cinque reti in meno rispetto allo scorso campionato concluso con diciotto marcature, il suo record personale in serie A.
Milik
Sono felice di essere tornato in campo contro la Nigeria, so che ogni minuto di partita mi avvicina di più alla mia miglior forma