Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Pronto soccorso senza medici, arrivano dal 118 Nuovo piano ospedaliero, sbloccati 900 milioni
Via libera da Roma alla gestione commissariale. Ma nei presidi sanitari torna l’emergenza barelle
Formalmente sono medici in organico al 118 di Napoli, ma nella sostanza è da tempo che non vedono un’ambulanza. Una forzatura che potrebbe sembrare utile, ma che nei fatti rischia di mettere in difficoltà il lavoro della centrale operativa 118 e di certo non porta a nuove assunzioni. La foto è quella scattata dallo sportello Sanità di Federconsumatori Campania a seguito di un accesso agli atti della Asl Napoli 1 Centro. Intanto, ieri, in un contesto a dir poco difficile, è arrivata una buona notizia. A Roma la struttura commissariale ha avuto l’ok al Piano ospedaliero. «Complessivamente si è riusciti a recuperare 900 milioni di euro».
NAPOLI Formalmente sono medici in organico al 118 di Napoli, ma nella sostanza è da tempo che non vedono un’ambulanza. Una forzatura che potrebbe sembrare utile, ma che nei fatti rischia di mettere in difficoltà il lavoro della centrale operativa 118 e di certo non porta a nuove assunzioni.
La foto è quella scattata dallo sportello Sanità di Federconsumatori Campania a seguito di un accesso agli atti della Asl Napoli 1 Centro. «Abbiamo scoperto – spiega l’avvocato Carlo Spirito – che a maggio erano almeno 35 i medici impegnati in questo modo: 7 al San Giovanni Bosco, 10 al Loreto Mare, 10 al Vecchio Pellegrini e 8 al San Paolo di via Terracina. Oggi la situazione è ancora la stessa, se non peggiore, e questo è intollerabile». Dai documenti Asl in possesso di Federconsumatori Campania risulta una carenza di almeno 20 medici formati per l’emergenza. Un problema serio, al punto che ad agosto la Asl Napoli 1 Centro aveva annunciato che sarebbero arrivati 20 rinforzi. Medici dei quali, però, non si è saputo più nulla.
«I medici del 118 – aggiunge l’avvocato - devono tornare sui mezzi di soccorso, altrimenti il servizio potrebbe essere a rischio. Del resto molte ambulanze continuano ad essere demedicalizzate a scapito della sicurezza dei pazienti». Ovviamente non si può ignorare il problema di fondo, quello della carenza di risorse in ospedali che hanno centinaia di accessi al giorno. Ieri in tutti i pronto soccorso cittadini è stata, ancora una volta, una giornata a dir poco calda. Tra i presidi in difficoltà, il Loreto Mare che ha segnalato al 118 l’indisponibilità di posti a causa di barelle in chirurgia. Ma non è andata meglio tra San Giovanni Bosco, Pellegrini e Ospedale San Paolo. Per diverso tempo all’ospedale della Pignasecca un’ambulanza è rimasta bloccata in attesa di poter recuperare la barella adibita al trasporto del paziente.
Al presidio di via Terracina, invece, alle 8.30 si contavano già 10 barelle divise tra chirurgia, medicina generale, medicina d’urgenza, neurologia e urologia. Tutto questo continua a mettere sotto pressione il Cardarelli, dove fortunatamente sta dando i frutti sperati la disposizione anti barelle messa in campo dalla direzione strategica. Partiti alle 8 con 84 pazienti in osservazione breve, 10 barelle in chirurgia d’urgenza e altre 10 in medicina d’urgenza, si è risusciti a normalizzare la situazione prima di sera.
In un contesto a dir poco difficile non manca lo spazio per una buona notizia. Ieri a Roma la struttura commissariale ha avuto il via libera al nuovo piano ospedaliero. Dalla Regione fanno sapere che sono stati sbloccati altri 300 milioni relativi al 2015, che si aggiungono ai 600 milioni già conseguiti per il 2013 ed il 2014. «Complessivamente – si legge nella nota - si è riusciti a recuperare da agosto scorso ad oggi, da quando il commissario è Vincenzo De Luca, 900 milioni di euro che erano bloccati da precedenti inadempienze».
Confcommercio Abbiamo scoperto che a maggio erano almeno 35 i camici bianchi impegnati in questo modo e oggi la situazione non è cambiata Mezzi di soccorso senza assistenza