Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il racconto choc di una sedicenne molestata dal prof Arrestato
Il racconto choc ai genitori: mi segue in autobus, mi tocca e mi dice cose sgradevoli. Fa così anche con altre studentesse
La seguiva anche in autobus, quello che prendeva per andare a scuola. «Il prof mi sussurrava cose sgradevoli, mi toccava. E adescava anche altre ragazzine». È il racconto choc della studentessa di Avellino che ha denunciato il suo molestatore e lo ha fatto arrestare.
Ha incrociato nei corridoi della scuola l’uomo che la molestava sull’autobus e ha compreso, in quel momento, che si trattava di un insegnante. Arriva da Avellino l’ultima brutta storia di violenza sulle donne: i carabinieri, ai quali si erano rivolti i genitori della ragazzina, hanno notificato ieri al docente un’ordinanza di custodia cautelare per violenza sessuale aggravata e stalking. La vicenda, sulla quale gli inquirenti mantengono un riserbo strettissimo, ha profondamente colpito l’opinione pubblica irpina: anche perché è verosimile che l’insegnante abbia molestato anche altre ragazze. Il comandante provinciale dei carabinieri di Avellino, Massimo Cagnazzo, ha rivolto un appello alle giovanissime perché denuncino senza timore. Il loro racconto, ha assicurato, sarà coperto da riserbo e valutato con la massima attenzione.
La vicenda ha inizio lo scorso ottobre, poco dopo l’inizio dell’anno scolastico. Per raggiungere l’istituto che frequenta, Anna (nome di fantasia) deve prendere l’autobus. Su quella stessa tratta e agli stessi orari viaggia anche un uomo che la molesta: la guarda con insistenza, la palpeggia con la scusa dalla calca, le sussurra parole sgradite. Lei non lo sa, ma si tratta di un insegnante della sua stessa scuola: quando se ne accorge rimane molto colpita e, preoccupata, si confida con un’altra docente.
Il suo racconto non viene sottovalutato. Vengono informati i genitori e il capo d’istituto, che provvede subito ad ammonire il professore scorretto. Per qualche mese l’intervento sortisce effetto: la ragazzina non viene più importunata, il percorso in bus fila liscio e si convince che l’incubo sia finito. Purtroppo, però, si sbaglia.
Una mattina sale sul bus e si ritrova di nuovo quell’uomo accanto. Di più: si accorge che il molestatore ha adocchiato anche un’altra studentessa, che frequenta un altro istituto, e rivolge attenzioni malsane anche a lei. A questo punto parla di nuovo con i genitori, che decidono di rivolgersi ai carabinieri. Vengono avviate rapide indagini per verificare il racconto della sedicenne e trovare i riscontri. I militari sentono gli insegnanti, il capo d’istituto, i conducenti dell’autobus. Svolgono anche attività tecniche, come l’esame dei filmati di alcune telecamere di sicurezza. Alla fine depositano sulla scrivania del procuratore, Rosario Cantelmo, un’informativa che ricostruisce nei dettagli l’accaduto. la Procura, a quel punto, chiede e ottiene dal giudice per le indagini preliminari un’ordinanza di custodia cautelare; trattandosi di un insegnante incensurato, al molestatore viene riconosciuto il beneficio degli arresti domiciliari.
Contestualmente alla notifica del provvedimento, i carabinieri hanno proceduto alla perquisizione della sua casa, sequestrando computer, chiavette usb, agende, iPad e ogni altro oggetto da cui possano ricavarsi eventuali elementi utili alle indagini; ci vorrà qualche giorno per esaminarli, ma i risultati degli approfondimenti potrebbero essere interessanti: si cercano, in particolare, riscontri ai sospetti della ragazzina che ha denunciato, secondo la quale lo stalker potrebbe avere preso di mira anche altre giovanissime.
Le confidenze
La ragazzina si confida con i genitori e un’insegnante Scattano le indagini