Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Lavori al Corso, Napoli nel caos E il bus ferma nel... cantiere
Comincia l’Enel. Calabrese: valutare l’impatto nel tempo
Ilavori al corso Vittorio Emanuele dovevano incominciare il 12 marzo. Il cantiere invece è stato aperto lunedì. Ed è bastato poco per far piombare nel caos, a cascata, tutto l’impianto circolatorio della città.
NAPOLI I lavori al corso Vittorio Emanuele dovevano incominciare il 12 marzo. Il cantiere invece è stato aperto lo scorso lunedì ed è bastato pochissimo per far piombare nel caos non solo la strada che collega Mergellina a Salvator Rosa ma, a cascata, anche tutto l’impianto circolatorio del centro della città. Con ingorghi lungo le rampe Brancaccio e parco Margherita, fino a via Tasso da un lato e alla salita dell’ospedale militare dall’altro.
«Il ritardo dell’avvio dei lavori — spiega l’assessore alla Mobilità, Mario Calabrese — è riferito esclusivamente a problemi di ordine meteorologico. In quanto ai disagi, ci aspettavamo una serie di problemi e siamo pronti a monitorarli, nei prossimi giorni, per arginarli. L’impatto di lavori di questo tipo va valutato in corsa».
Per ora — e fino a metà giugno — sul corso Vittorio Emanuele sarà al lavoro l’Enel che, nel tratto compreso tra piazzetta Cariati e piazza Mazzini, interverrà per eseguire lavori relativi al potenziamento della rete di distribuzione elettrica.
Gli interventi vengono effettuati con un cantiere mobile di circa 75 metri che occupa poco più di metà della carreggiata e dunque senza interruzione del traffico. Da ordinanza, nei tratti di volta in volta interessati dal cantiere sarà vietata la sosta su ambo i lati e la circolazione sarà disciplinata a senso unico alternato.
In realtà la situazione ieri era fuori controllo: troppe le auto in sosta a strozzare ulteriormente i flussi di traffico, la fermata Anm non era stata spostata e per salire sugli autobus i viaggiatori dovevano attraversare l’area del cantiere (come ha rilevato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli) e la polizia municipale era assente. Il senso unico alternato era gestito da un operaio del cantiere.
«Pensiamo ad un semaforo mobile — aggiunge Calabrese — . Sappiamo che il problema è la sosta delle auto e che ci saranno difficoltà minori quando individueremo strategie mirate e, comunque, nei tratti di maggiore larghezza della strada».
Dopo i lavori Enel sarà il Comune a prendere in carico la strada per incominciare con i lavori di riqualificazione che prevedono interventi sull’intero corso. Lavori che, da piano, dureranno 630 giorni. Un tempo che sarà probabilmente più breve del previsto dal momento che non si procederà più alla pavimentazione con i sanpietrini: il pavé sarà sostituito da conglomerato bituminoso, mentre i marciapiedi saranno pavimentati in pietra lavica.
Comunque settimana più, settimana meno, all’orizzonte ci sono due anni di lavori e di relativi ingorghi su una strada interessata dalla presenza di tante di scuole e di un istituto universitario. Una arteria principale nello scacchiere della circolazione cittadina, che attraversa buona parte del capoluogo, dove confluiscono flussi di traffico da diversi quartieri e che era non a caso considerata la «tangenziale borbonica». «Chiaramente il tema riguarda la lunghezza del cantiere. Ci era stato chiesto — ricorda l’assessore Calabrese — di realizzare tratti molto più lunghi per procedere più celermente. Noi siamo stati fermi sulla scelta di procedere settantacinque metri alla volta e valuteremo in questi giorni l’impatto. Poi vedremo le condizioni in cui ci si sta muovendo ed eventuali modifiche».