Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Rivolta a Capri: vogliamo nascere qui, ridateci il Capilupi
NAPOLI La protesta per le condizioni dell’ospedale di Capri sui balconi dell’isola. Numerosi striscioni sono stati affissi all’alba alle facciate dei palazzi di fronte al porto di Marina Grande. «Senza ospedale siamo città senza identità», «Capri sole cielo e mare ma ci manca l’ospedale», «Nascere a Capri? Non si può più», «Ridate il Capilupi ai capresi!!!».
Questi alcuni dei testi comparsi sui cartelli che alcuni cittadini hanno posizionato, in forma anonima, sulle facciate in prossimità della stazione della funicolare.
L’iniziativa ha l’intenzione di sensibilizzare le autorità sulle problematiche che da tempo investono l’ospedale Capilupi, notevolmente ridotto nei servizi e nelle prestazioni.
Dopo i tagli e il ridimensionamento l’ospedale esiste solo sulla carta. Moltissimi i servisi che non ci sono più, compresa la maternità. Ed è questo il rammarico maggiore dei capresi: non poter far nascere più sull’isola i loro figli. I cittadini hanno promosso anche una petizione al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Da tempo a Capri l’assistenza sanitaria, sancita dall’articolo 32 della carta Costituzionale resta inapplicata. L’isola, da tutti definita la perla del Mediterraneo oggi non ha un ospedale degno di questo nome».