Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Bonavitacola: la Città metropolitana è da rifondare
In definitiva sono tutti d’accordo: la Città metropolitana è stato un flop, meglio parlare di Area metropolitana.
Ma per rilanciarla davvero serve una visione di insieme, a cominciare dal Piano strategico mai approvato. Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania, non ha fatto sconti: «Con il Piano strategico della Città metropolitana siamo all’anno zero». David Lebro, delegato all’Urbanistica, non ha battuto ciglio: «È un grande corto circuito far prevalere all’interno della riforma il Comune capoluogo. Troppi ritardi, bisogna autoconvocare il forum ascolto». Federica Brancaccio, presidente dell’Acen, ha attaccato: «È necessario prendere atto del fallimento negli ultimi anni della classe dirigente. Chi investe deve sapere che c’è una continuità della visione strategica». Se ne è parlato ieri, al Suor Orsola Benincasa, con il forum organizzato dalla Scuola di governo del territorio e moderato dal direttore del Corriere del Mezzogiorno, Enzo d’Errico. Bonavitacola ha rilanciato: «Dal Piano territoriale al piano paesaggistico, pronti a confrontarci con tutti, anche con la Città metropolitana» Riccardo Schiavella, segretario Camera del lavoro metropolitana, ha ammonito: «Tra tre mesi l’Anm potrebbe fallire. Serve unità con i capitali delle società dei trasporti». E via con gli hashtag #attentoalsacchetto #sacchettofobico.
È imbufalito De Luca. Che mal sopporta la «sottocultura del comitatismo». A cui ha apertamente dichiarato guerra. Durante un convegno organizzato al Suor Orsola Benincasa l’ha spiegato bene: «La tutela dell’ambiente è mummificazione, siamo condannati a non cambiar nulla. Spero riuscire a portare il centro di ricerca Enea che dà lavora a 2000 ricercatori, a meno che non nasca un comitato per la tutela della passera solitaria». Gelo tra gli astanti, tra cui un magnifico e qualche docente universitario. «È una citazione di una sentenza, absit iniuria verbis», taglia corto. E poi ricomincia: «Abbiamo programmato una ventina di impianti di compostaggio, speriamo che non nascano altri comitati ancora. Prima c’erano i rifiuti in strada ma tutti zitti, ora togliamo le ecoballe e protestano. Quali sono gli interessi