Corriere del Mezzogiorno (Campania)
I «diseredati» di Avitabile protagonisti al San Carlo
Venerdì e sabato due serate evento con il premiatissimo musicista
Gli umili, i diseredati, gli ultimi, i richiedenti asilo, amati dal Signore, sono ancora una volta i protagonisti del brano commovente di Enzo Avitabile, in scaletta al San Carlo per le due serate (di venerdì e sabato) in programma per la stagione sinfonica che vedono protagonista il premiatissimo musicista di Marianella.
«Uomini, fatti oggetto di violenza per il colore della pelle - dice Avitabile - perché il boss Setola aveva ordinato di uccidere quegli “sporchi neri”, che morirono nei pressi del Lago Patria. Ironia di una triste sorte: una patria lontana da cui erano dovuti fuggire e una patria di approdo che non li ha saputi accogliere e proteggere».
Il brano però non si abbandona alla passività di fronte all’orrore della strage. «Il testo recita “Tengo ‘nu suonno” che è l’“I have a dream” di Martin Luther King, e recita che si tratta del “sogno di chi arriva da un paese lontano dell’Africa, fuggendo per mare cercando libertà e scappando dalla schiavitù, lasciando casa e famiglia per costruire un avvenire”, non certo per morire per mano della camorra dei casalesi».
S’intitola «Tamburo a niro», il brano che è una sorta di oratorio civile per smuovere «la sensibilità che deve animare le coscienze e le soprattutto le azioni di fronte a stragi come quella di Castel Volturno di cui celebriamo il decennale della strage della camorra. Che è un problema drammatico della camorra che va affrontato in maniera più totale, rifuggendo dalla abusata retorica e io da musicista intendo parlare al cuore e alle coscienze, con naturalezza e spontaneità».
Avitabile, dunque sarà sul prestigioso palco del Teatro San Carlo da dopodomani. «Provo una grande emozione dice - e sento il privilegio e la responsabilità di eseguire mie composizioni in un tempio della musica su tematiche che toccano, mi auguro, il cuore di tanti napoletani».
La prima metà del concerto, quella di Avitabile, si avvarrà della bacchetta di Maurizio Agostini. Yuri Simonov sul podio, dirigerà l’Orchestra del San Carlo su musiche di Mendelssohn, Haydn e RimskijKorsakov. Solista al violino Esther Yoo.
Ma il tema della serata e non solo della prima parte, sarà la Passione che ispira le composizioni del cantautore, che spiega: «Un tamburo ritmerà i passi verso la libertà e nella partitura c’è tutta la tradizione delle processioni del Venerdì Santo ed è un brano di una Quinta Stazione di Via Crucis, quella dedicata ai diseredati, cui il Cristo ha dato voce». Poi c’è un altro brano, quello dedicato alla moglie scomparsa. «S’intitola “Maria Stella” - conclude Avitabile -, ovvero Stella Maris, Madonna dei naviganti, dei pescatori e dei migranti sul mare. Ma è anche mia moglie Maria, che è volata in cielo nel 2002, e alla quale dedico il brano».