Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Così vicini, così lontani

De Laurentiis: «Sarri è geniale, rischierà con me?». E lui aspetta

- Monica Scozzafava

NAPOLI La lucidità mentale resta l’arma migliore di Aurelio De Laurentiis, che nei momenti topici, è attento al più piccolo e insignific­ante vocabolo pur di non eccedere, non esagerare. Nei concetti e nelle parole. La questione Sarri è argomento troppo importante per perdere di vista l’obiettivo, una parola fuori posto rischiereb­be di mandare in fumo il proposito dichiarato di continuare con l’allenatore toscano anche il prossimo anno. Senza però farsi prendere per la giacca, non dovendosi insomma mai sentire spalle al muro. Per De Laurentiis c’è già un contratto e c’è una clausola, e tanto basta. «Se arrivasse qualcuno disposto a pagarla - dice - legalmente è ineccepibi­le e noi dovremmo farci da parte». Ma c’è davvero questo «qualcuno»? In questo momento no. E allora all’inevitabil­e domanda sul futuro che viene posta a De Laurentiis al termine dell’assemblea Eca a Roma, lui senza troppi giri di parole prova a risistemar­e le car- te. Con ordine. «Con Sarri convergiam­o su tutto, molto spesso convergere però non vuol dire trovare i giusti modi». Non significa cioè trovare la soluzione comune che contempli il rinnovo del contratto alle cifre che Sarri vorrebbe. Il modo giusto per De Laurentiis potrebbe significar­e allungamen­to, aumento (da definire) e eliminazio­ne della clausola. «A me piace il rischio, ma non so se il mio compagno di viaggio è disposto a rischiare. Lo ha sempre fatto in carriera, ma è in serie A da poco tempo, il Napoli lo ha stimolato a rimettersi in gioco. Non so se è ancora disposto a farlo. Lui è geniale per quanto ha fatto sin da giovane, quando a causa di un incidente non ha potuto continuare a giocare a calcio e per fare l’allenatore ha studiato molto, ma vorrà farlo ancora?». L’assist è perfetto, la palla passa a Sarri, per il quale, però, questo non è ancora tempo per decidere se rischiare o meno. L’allenatore del Napoli ha scelto di aspettare. Questo è chiaro, ma c’è un margine di rischio anche in questa decisione. In Italia non ci sono club che per ora hanno chiesto la sua disponibil­ità, il Milan poteva esserlo un tempo non oggi. All’estero lui è tentato da un’esperienza in Premier, ma sondaggi concreti finora non ce ne sono stati. Il mercato delle panchine si aprirà di qui a un mese, ma Sarri non può avere la matematica certezza che qualcuno lo cercherà. Tottenham, Arsenal e anche Chelsea: sono panchine che farebbero al caso suo? Le incognite sono tante, compresa la clausola di otto milioni che eventualme­nte bisogna pagare al Napoli. In questo momento De Laurentiis gli ha proposto un accordo di massima con cifre significat­ive ma non irresistib­ili. Ma si sono incontrati? «Questi sono fatti nostri».

«In 14 anni - ha aggiunto il presidente - credo di aver fatto fare al Napoli grandi passi, siamo diventanti il sedicesimo club europeo, quindi tutti devono avere fiducia, tutti devono aver fiducia in me perché sono io che creo le condizioni giuste per andare avanti in un contesto pieno di problemi». Sarri si fida ma cerca stimoli e motivazion­i, per ora pensa al traguardo di questa stagione. E aspetta eventuali proposte.

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I primi ragazzini cinesi con le maglie azzurre
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Contratto Aurelio de Laurentiis e Maurizio Sarri: il contratto c’è ma l’accordo non ancora

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