Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Fusco: al via con Salomé Patroni Griffi: è un riscatto

Lo Stabile di Napoli ce la fa, quello del Veneto no. Il direttore: «Non era scontato Ringrazio Regione, Comune e Città Metropolit­ana che sono stati al nostro fianco» Il presidente: «Abbiamo puntato su qualità, teatro a Pompei, scuola e tournée»

- Natascia Festa

Il teatro fa il suo mestiere: con un colpo di scena ribalta le gerarchie dell’economia e della politica italiane. Nell’elenco dei Teatri Nazionali riconferma­ti dal Mibact, infatti, lo Stabile di Napoli — definita zona «depressa» — ce la fa mentre quello del Veneto — terra di imprendito­ria e Lega vincenti — perde lo status acquisito nel triennio scorso. È La Grande magia dell’arte, come il titolo di Eduardo che, con la regia di Luis Pasqual, debutterà al San Ferdinando nella stagione 2019\2020 con Mariano Rigillo a sostituire Luca De Filippo ancora una volta.

«Il risultato del Mercadante» commenta il direttore Luca De Fusco non è di poco conto. Si guardi al Veneto, appunto, che non ha retto ai ritmi quantitati­vi. Ringrazio gli enti che hanno sostenuto questo passaggio delicato».

È una buona giornata in piazza Francese. E l’ora buia dei sequestri cede il passo a quella della soddisfazi­one variamente declinata. A partire dal presidente Filippo Patroni Griffi: «Siamo molto soddisfatt­i della conferma. Non era una vittoria scontata, soprattutt­o dopo un anno non facile, in cui abbiamo superato diverse difficoltà dovute al sequestro del Mercadante. Ora abbiamo ottenuto l’agibilità definitiva per i nostri teatri e siamo riusciti a superare sia i problemi di finanziame­nto sia quelli relativi alla disponibil­ità del San Ferdinando (concesso per il triennio dalla presidente della Fondazione De Filippo Carolina Rosi ndr). Nel frattempo, non abbiamo mai smesso di concentrar­ci sulla programmaz­ione e sulla produzione, offrendo spettacoli di qualità, riportando il teatro a Pompei, puntando sulla scuola diretta da Mariano Rigillo, esportando il nostro teatro in Europa». Quindi: «Sento il dovere di ringraziar­e tutti: i soci, il cda, il collegio dei revisori, il direttore De Fusco e tutti i dipendenti. Nel prossimo triennio il nostro impegno sarà ancora più intenso. Lo dobbiamo innanzi tutto a Napoli e a quello che rappresent­a la nostra cultura nel mondo: un patrimonio inestimabi­le da tutelare. Per questo non ho mai smesso di crederci, perché il riscatto della città passa anche dalla capacità collettiva di difendere le nostre radici».

La soddisfazi­one di De Fusco è nutrita di numeri: «Siamo passati da 5300 abbonati della stagione scorsa a 7.000. Gli under 30 erano 1969 nel 2015 e ora sono 2620». La riconferma si deve soprattutt­o ai fondi, un mosaico al quale mancavano molte tessere: «Poi la Regione ha aggiunto al Poc da 1,5 milioni un secondo finanziame­nto da un milione per la rassegna di Pompei che partirà il 21 giugno con Salomé (con la sua regia ndr) che aprirà anche la stagione del Mercadante. De Magistris, con la Città Metropolit­ana ha assicurato un milione invece di 700.000 euro e ha destinato da Palazzo San Giacomo 260.000 euro per la scuola di teatro che proseguirà benché non sia più tra i requisiti richiesti dal bando». De Fusco rivendica anche la crescita degli abbonati nel corso del suo mandato: «Nel 2011 erano 2156: l’aumento da allora è del 263%». E quella dell’internazio­nalizzazio­ne: «Barcellona, Santiago del Cile, Parigi, San Pietroburg­o Mosca, dove abbiamo una collaboraz­ione con il Bolshoi, sono solo alcune delle mete delle nostre tournée, fiore all’occhiello per il ministero». E sulla sua «durata» aggiunge: «Il mio mandato scade nel dicembre 2019, potrò preparare la domanda per il triennio successivo da Teatro Nazionale, poi vedremo. Per legge posso essere riconferma­to una sola volta, quindi se restassi fino al 2025 sarebbe l’ultima». E annuncia collaboraz­ioni con il neo-Nazionale Genova.

Il governator­e Vincenzo De Luca sceglie Facebook per commentare: «È un’ulteriore spinta a continuare su questa linea strategica per quanti come noi sostengono concretame­nte la cultura e lo spettacolo». E de Magistris: «Ci abbiamo lavorato tanto, come Comune e Città metropolit­ana. È ancora un successo frutto di una importante sinergia. Ci siamo riusciti nonostante il piombo sulle ali delle difficoltà finanziari­e. Con l’augurio che anche la produzione teatrale dello Stabile sappia raccoglier­e il peso della responsabi­lità e l’orgoglio così grande». Nazionale vuol dire anche lavoro: «È una nuova prospettiv­a per gli artisti di tutto il Sud» dice Alessandra Tommasini segretario Slc. «Non siamo il Piccolo, è ovvio, ma ora abbiamo una ‘piccola’ storia. Ringrazio gli enti per i fondi che ci consentono di procedere come un’utilitaria truccata che gareggia con auto di ben altre cilindrate» conclude De Fusco.

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A sinistra il presidente del cda del Nazionale Filippo Patroni Griffi Sopra il direttore Luca
De Fusco che firma anche la regia della «Salomé»
I vertici A sinistra il presidente del cda del Nazionale Filippo Patroni Griffi Sopra il direttore Luca De Fusco che firma anche la regia della «Salomé»

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