Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Cala il sipario sui De Filippo

Addio a Luigi, ultimo della dinastia a recitare. La moglie: la sua compagnia a Enzo Decaro

- Brandolini, Festa

È morto a Roma, all’età di 87 anni, Luigi De Filippo. Attore, regista e commediogr­afo, figlio di Peppino De Filippo, ultimo erede della storica dinastia, era nato a Napoli il 10 agosto 1930. Fino a metà gennaio era stato in scena, con «Natale in casa Cupiello», al Teatro Parioli di Roma di cui era direttore artistico. Un ultimo omaggio allo zio Eduardo che aveva sempre ammirato. Proprio al Parioli si terrà oggi la camera ardente mentre i funerali si terranno nella chiesa degli artisti in Piazza del Popolo. Laura Tibaldi, la moglie, racconta gli ultimi anni di Luigi De Filippo, spesi, come tutta la vita, per il teatro e per l’unità della famiglia, che si era invece sfaldata dopo il litigio tra Peppino e Eduardo nel 1944. «Grande - spiega - fu il suo dolore per la scomparsa del cugino Luca». E sul futuro annuncia: la compagnia andrà a Enzo Decaro che ha già lavorato con Luigi e che metterà in scena «Non è vero ma ci credo».

NAPOLI «Mi è capitato di avere paura della morte, della povertà, della solitudine. E ho anche conosciuto il dolore. Ma mio padre e mia madre mi hanno insegnato a superare tutto con coraggio». Luigi De Filippo nell’autobiogra­fia Un cuore in palcosceni­co. Cuore che ha smesso di battere ieri, a Roma, dopo aver pulsato per 87 anni, tutti dedicati al teatro. Il suo ultimo battito pone fine — per il momento — alla famiglia teatrale dei De Filippo. Quel padre e quella madre di cui parlava erano infatti Peppino e l’attrice Adele Carloni. Con lui finisce dunque la dinastia spezzata troppo presto — nella linea di discendenz­a di Eduardo — con la morte di Luca nel 2015. Ai suoi funerali, al teatro Argentina di Roma, Luigi, nato il 10 agosto del 1930, quindi di ben 18 anni più grande del cugino, sentiva tutto il peso di quella morte prematura. Sul palco estrasse dalla tasca un foglietto piegato in quattro e lesse una lettera a Luca: «Ci univa l’orgoglio di essere napoletani e di chiamarci De Filippo. Quando dal palcosceni­co ringrazier­ò il pubblico che mi applaude, ti sentirò vicino a me perché sei parte di me». E concluse con una frase definitiva: «Luca, pure a me nun me piace ‘o presepe». Questa battuta si ricongiung­e idealmente a una foto del 1934, scattata da Peppino, durante una gita a Positano: il piccolo Luigi gioca sulle gambe di Eduardo. Il 20 dicembre del 1944, al teatro Diana, si sarebbe poi consumata la frattura definitiva tra i due fratelli. Anche se Luigi, come raccontò, avrebbe continuato a frequentar­e lo zio. «Ho continuato a vedere Eduardo anche dopo il litigio. Andavo spesso nella villetta di via Nomentana a Roma e sono stato il primo ascoltator­e di Filumena Marturano. Una mattina, a Napoli, mi fece sedere e cominciò a leggere, interpreta­ndo da solo tutti i personaggi». È lo stesso Luigi a raccontare, sempre nell’autobiogra­fia, il suo esordio. «Nel 1950 Eduardo mi volle a recitare prima nel film Filumena Marturano e poi nella sua compagnia per la commedia Le voci di dentro... Pensavo fosse un gioco, invece era la vita». Nel 1951, a 21 anni, entrò nella compagnia di Peppino che lascerà nel 1978 per fondarne una propria con la quale, oltre alle commedie di famiglia e alle sue, recitò anche Gogol, Molière e Pirandello.

Luigi ha avuto tre mogli: nel 1960 a Roma aveva sposato l’attrice inglese Ann Patricia Fairhurst, dalla quale si separò presto; nel 1970 impalmò l’attrice francese Nicole Tessier, dalla quale nel 1972 ebbe la figlia Carolina (che lo ha reso nonno nel 2005). Rimasto vedovo, sposò poi, nel 1997, Laura Tibaldi.

Tournée in Italia e all’estero, interpreta­zioni al cinema, teatri pieni e riconoscim­enti come il premio Personalit­à Europea ricevuto in Campidogli­o per i suoi 50 anni di attività. Grand’Ufficiale della Repubblica per meriti artistici, titolo cui teneva molto, è stato interprete di sceneggiat­i Rai e nel 2011, dopo Maurizio Costanzo, ha assunto la direzione artistica del Parioli che con lui è diventato Parioli-Peppino De Filippo.

Luigi è stato tessitore di pace della «famiglia difficile» e c’era riuscito tant’è che fino a due mesi fa è stato in scena con Natale in casa Cupiello di Eduardo. Francesco Somma, direttore della Fondazione De Filippo, ricorda: «Luigi si rammaricav­a che, dopo la sua morte, la discendenz­a De Filippo sarebbe scomparsa dalle scene, mentre quella Scarpetta sarebbe continuata con Eduardo, figlio del compianto Mario» ora sul set de L’Amica geniale. «Ma Matteo, figlio di Luca, chef in Spagna —ricorda invece Nicola Di Pinto, l’attore che ha recitato con Luigi e Peppino insieme — ha da poco avuto un erede che si chiama proprio Luca. Chissà se sceglierà la cucina o la scena».

Ma questa è la giornata del cordoglio. A parti-

Cordoglio di Gentiloni e Franceschi­ni La camera ardente al Parioli e i funerali a Roma

re da quello del presidente del consiglio Paolo Gentiloni che scrive su twitter: «Ricordo Luigi De Filippo, ultimo grande di una famiglia che ha fatto grande il nostro teatro. Roma lo ringrazia anche per l’impegno di questi anni al Parioli». Stesso social per il presidente della Camera Roberto Fico: «Ci ha lasciati un grande attore e regista, ultimo erede di una famiglia che ha fatto la storia del nostro teatro e a cui va la nostra riconoscen­za. Ciao, Maestro». Il ministro Dario Franceschi­ni ha firmato una nota: «Con la sua scomparsa il teatro italiano perde uno dei suoi maggiori autori e interpreti, che con ironia e leggerezza ha caratteriz­zato il secondo Novecento. Sono vicino alla famiglia De Filippo in questo triste giorno per la cultura italiana».

E lo piange soprattutt­o Napoli. «È stato un grandissim­o attore e regista, uomo di raffinata e profonda cultura. Se ne va l’erede di una famiglia che è stata protagonis­ta del teatro napoletano in tutto il mondo» dice il sindaco Luigi de Magistris. E il governator­e Vincenzo De Luca su Facebook: «Lascia un grande vuoto in tutti noi. Erede della famiglia che rappresent­a non solo il teatro ma l’arte, la cultura e l’umanità di Napoli».

Camera ardente domani, dalle 15 alle 21, al «suo» Parioli. Funerali dopodomani, alle 11,30, nella Chiesa degli artisti di piazza del Popolo.

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Una delle ultime apparizion­i in teatro di Luigi De Filippo con «Natale in casa Cupiello» nel gennaio scorso al Parioli di cui era direttore artistico
In scena Una delle ultime apparizion­i in teatro di Luigi De Filippo con «Natale in casa Cupiello» nel gennaio scorso al Parioli di cui era direttore artistico

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