Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«I nipoti terranno viva la tradizione artistica»

Carolina Rosi: Luigi avrebbe voluto vedere la mostra sui De Filippo

- Di Stefano de Stefano

«Luigi era l’ultimo De Filippo a calcare ancora le scene, ma esistono i figli di Luca, Matteo, Luisa e Tommaso, e sua figlia Carolina, che manterrann­o viva la memoria e la tradizione della famiglia». Così Carolina Rosi, moglie di Luca.

«Sono molto triste per NAPOLI la scomparsa di Luigi. Lo avevo sentito poco tempo fa al telefono per confermarg­li la realizzazi­one della grande mostra su Eduardo, che va da Scarpetta e fino a Luca, toccando ovviamente anche tutti gli altri esponenti della famiglia De Filippo. Una mostra che si terrà a Castel dell’Ovo nel prossimo autunno».

Carolina Rosi, attuale presidente della Fondazione De Filippo e responsabi­le della Compagnia Elledieffe fondata dal marito Luca ricorda così l’ultimo contatto avuto direttamen­te con Luigi.

Che reazione ebbe?

«Fu molto felice per questa notizia, come lo era per tutti gli eventi che riguardava­no i De Filippo. Era una persona solare, sempre cordiale, molto gentile e anche coraggiosa, come dimostrò assumendo la direzione del Teatro Parioli qui a Roma».

Come erano in genere i rapporti fra i due cugini?

«C’era un grande affetto, anche se purtroppo non si vedevano spesso, perché sempre presi entrambi dai rispettivi impegni di lavoro. Ma si sentivano spesso al telefono, come accadde in occasione della richiesta dei diritti di “Natale in casa Cupiello”, che Luca fu ben felice di dargli, registrand­o con piacere il grande successo di questo suo allestimen­to».

In veste di presidente della Fondazione De Filippo, il fatto che con Luigi scompaia anche l’ultimo fra gli attori di famiglia, la preoccupa?

«No. E’ vero Luigi era l’ultimo De Filippo a calcare ancora le scene, ma esistono i figli di Luca, Matteo, Luisa e Tommaso, e sua figlia Carolina, che fra l’altro porta il mio stesso nome, che già si stanno dando da fare moltissimo per mantenere viva la memoria della famiglia, occupandos­i di pubblicazi­oni, convegni, scuole e altre importanti attività culturali e divulgativ­e. Per quanto riguarda il teatro recitato esiste una compagnia Luca De Filippo diretta da me che coltiva questo repertorio e sono certa che anche la compagnia di Luigi continuerà a vivere mantenendo forte questa importanti­ssima tradizione».

E dopo questa scomparsa, che ruolo avrà in futuro la Fondazione da lei presieduta?

«Credo sempre più importante. A fine maggio dovremmo inaugurare la nostra nuova sede a Palazzo Scarpetta e così dare ulteriore impulso alla conoscenza e diffusione della storia teatrale napoletana e in particolar­e di Eduardo, di Luca e degli altri grandi attori di famiglia che con loro hanno collaborat­o».

Luigi è stato protagonis­ta di alcuni importanti lavori di Eduardo, e Carolina potrebbe essere in futuro protagonis­ta di quelli di Peppino?

«Mi piacerebbe, chissà un giorno, dopo aver studiato con attenzione le sue commedie, potrebbe avvenire. Anche perché devo svelarvi il fatto che in molti vedevano in Luca una maggiore somiglianz­a comica allo zio Peppino che non allo stesso papà Eduardo».

Il ricordo Persona solare, sempre cordiale, molto gentile e con molto coraggio

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Foto della famiglia De Filippo: nella prima a destra un piccolissi­mo Luigi in braccio, nel 1934, allo zio Eduardo; al centro i tre fratelli insieme prema della morte di Titina e del litigio nel 1944; sopra Luigi bacia il padre
Album Foto della famiglia De Filippo: nella prima a destra un piccolissi­mo Luigi in braccio, nel 1934, allo zio Eduardo; al centro i tre fratelli insieme prema della morte di Titina e del litigio nel 1944; sopra Luigi bacia il padre

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