Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Benevento si illude La Lazio carrarmato senza paura
Il Benevento regge per un tempo e lo fa bene ma poi crolla all’Olimpico di Roma di fronte ad una Lazio dominante che sulla distanza usufruisce dell’uomo in più vincendo con lo score tennistico di 6-2. E la penalizzazione arriva dopo 7’ quando Puggioni interviene con le mani fuori area per evitare un sombrero di Immobile. Rosso diretto per il portiere sannita che viene rimpiazzato da Brignoli. Eppure sono i campani, orfani di Sagna sostituito da Letizia, che partono forte con il guizzante Lombardi che al secondo minuto servito da Guilherme scocca un diagonale che finisce di poco a lato. I laziali governano nel mare magnum del centrocampo e spingono forte
sugli esterni con Marusic e Patric che creano insidie con i loro guizzi e sono tenuti a fatica dai terzini sanniti. L’arma letale dei biancocelesti è però Ciro Immobile, un vero e proprio carrarmato che porta in vantaggio i suoi al 19’ quando infila Brignoli su un assist in verticale di Felipe Anderson. Il Benevento incassa e reagisce poco dopo con Djuricic che dai 25 metri spara una sassata che Strakosha riesce a deviare. Passano un paio di minuti e i sanniti pareggiano con Cataldi, cresciuto con la maglia della Lazio, che su punizione di interno e da posizione decisamente defilata batte il portiere laziale. È l’1-1. Inizia il secondo tempo e il Benevento passa al 51’ con una sfuriata sulla destra di Lombardi che schizza via e piazza nell’area il pallone giusto per Guilherme, abile a non fallire. La Lazio s’arrabbia, come un animale ferito, e risponde con Caicedo che col mancino in area di rigore pareggia il conto. Il team di Simone Inzaghi si tranquillizza, elimina le ansie del recupero, e gioca con grande disinvoltura affondando con De Vrij che di testa supera Brignoli per il 3-2. È l’inizio della fine perché i laziali dilagano con facilità mandando in gol ancora Immobile dopo un coast to coast prepotente, poi Lucas Leiva e infine Luis Alberto su rigore per il 6-2 finale. Game over.