Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Io, maestra ipovedente resto a scuola»

Obbligata dalla legge a una visita. La Commission­e: è idonea

- Di Roberto Russo a pagina

Alla fine ha vinto lei perché, come ha scritto sul suo profilo Facebook ha «la testa dura». Rosanna Marina Russo, docente ipovedente alla elementare Collecini di San Leucio (Caserta), potrà continuare a insegnare. Lo ha deciso, dopo un anno di attesa angosciosa, la commission­e medica di verifica alla quale la maestra era stata sottoposta dalla direttrice della scuola. Motivo: la patologia progressiv­a che la sta rendendo cieca veniva ritenuta incompatib­ile con l’insegnamen­to.

A stabilirlo un’assurda legge, non certo gli alunni ai quali per 34 anni Rosanna Russo ha dedicato ogni giorno della sua vista, ogni residua diottria ma, soprattutt­o, cuore e cervello. Trentaquat­tro anni tra i banchi, senza assenze, avendo come obiettivo solo «insegnare fino a che i miei occhi avranno luce». Aiutandosi con supporti elettronic­i, con occhialoni, con un iPad. È entrata nel cuore dei suoi bambini di quinta elementare che quest’anno accompagne­rà tenerament­e sino all’ultimo giorno di scuola.

L’anno prossimo? Non si sa. Molto dipenderà dall’evoluzione della «distrofia retinica progressiv­a emorragica», malattia che non lascia scampo agli occhi di Rosanna ma che non ha certo abbattuto questa maestra coraggiosa e pronta a lottare per i diritti dei diversamen­te abili, alla quale una burocrazia — quella sì davvero miope — ha richiesto una visita davanti a una commission­e medica, invece che

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A sinistra, Rosanna Maria Russo. Sopra, il post con il quale annuncia la battaglia vinta
Una vita tra i banchi dell’elementare «Collecini» A sinistra, Rosanna Maria Russo. Sopra, il post con il quale annuncia la battaglia vinta

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