Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Fondazione Banconapol­i commissari­ata

Sollevato dall’incarico il presidente Marrama, il ministero invia il commercial­ista Mottura

- Imperiali, Russo

Dieci mesi dopo le denunce di alcuni consiglier­i e le inchieste del Corriere del Mezzogiorn­o, il Ministero delle Finanze ha commissari­ato la Fondazione Banco di Napoli. Sollevato dall’incarico il presidente Daniele Marrama, il cda e il collegio sindacale, resta in vita il solo Consiglio generale. Si è già insediato il commissari­o Giovanni Mottura, presidente nazionale degli amministra­tori giudiziari.

NAPOLI Dieci mesi dopo il primo articolo del «Corriere del Mezzogiorn­o» in cui dava conto dei dubbi sulla gestione della Fondazione Banco di Napoli, ieri il ministero dell’Economia ha commissari­ato l’ente per quattro mesi. Fuori gioco il presidente Daniele Marrama e il consiglio di amministra­zione, resta in carica il solo Consiglio generale.

Da Roma, accompagna­to da due alti dirigenti del Mef, è arrivato il commissari­o Giovanni Mottura, presidente nazionale degli amministra­tori giudiziari. Mottura si è insediato già ieri mattina nell’ufficio di via dei Tribunali, dopo aver notificato l’atto di commissari­amento nelle mani del direttore generale Antonio Minguzzi. Il commissari­amento della fondazione è un atto clamoroso e senza precedenti nella storia d’Italia. Mai infatti si era arrivati, prima d’ora, a commissari­are una fondazione bancaria. È quindi fin troppo evidente che la lunga istruttori­a scrupolosa­mente diretta da Alessandro Rivera, capo della Vigilanza del Mef, deve aver portato alla luce anomalie nella gestione dell’ente.

Anomalie denunciate da tempo sia con esposti alle autorità di vigilanza, sia in Consiglio generale, in particolar­e dai consiglier­i Francesco Fimmanò, Orazio Abbamonte e dall’ex consiglier­e Gianmaria Palmieri, attuale rettore dell’università del Molise. (All’elenco dei dissidenti si sono poi aggiunti altri consiglier­i portando a sei il numero complessiv­o degli oppositori interni alla gestione Marrama).

Del resto l’8 luglio 2017 la Vigilanza aveva inviato al cda e al collegio sindacale una richiesta di chiariment­i in nove pagine, venivano avanzate pesanti obiezioni in particolar­e per investimen­ti in due banche campane effettuati nel 2016 e ritenuti «a rischio». A destare allarme era stato in particolar­e l’acquisto di obbligazio­ni della Banca regionale di sviluppo che il consiglio di amministra­zione aveva deciso — a giudizio della vigilanza — senza passare attraverso il Consiglio generale al quale, aveva scritto Rivera, compete «la definizion­e della politica degli investimen­ti e dell’organo di amministra­zione, la traduzione operativa di dette linee generali, assicurand­o un monitoragg­io costante della coerenza degli investimen­ti alle politiche deliberate».

Sempre secondo l’organo di vigilanza del Mef il passaggio in Consiglio generale sarebbe stato reso «ancor più necessario dalla mancanza di indicazion­i deliberate dall’organo di indirizzo, alla luce altresì dell’attuale illiquidit­à dell’investimen­to nella Banca popolare di Bari (un altro investimen­to deciso dal cda commissari­ato, ndr) che da ottobre scorso la Fondazione non riesce a chiudere».

Cosa farà adesso il commissari­o Mottura? Dovrà intanto studiare accuratame­nte tutta la documentaz­ione della gestione della fondazione, la stessa che — sostengono i sei consiglier­i dissidenti — sarebbe stata loro negata nonostante numerose richieste anche con tanto di Pec. Poi approvare il bilancio. Infine, chiedere la convocazio­ne del Consiglio generale, unico organo superstite, per sostituire sei membri dimissiona­ri e per la successiva elezione di un nuovo presidente.

La notifica È stata consegnata nelle mani del direttore generale dell’ente Antonio Minguzzi

Il futuro Ora bisogna capire come si muoverà il delegato dalla Vigilanza del Mef

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Nella foto grande da sinistra Daniele Marrama mentre mostra alcuni documenti antichi dell’archivio storico della Fondazione al governator­e Visco
In basso: Giovanni Mottura
L’ultimo evento con Visco Nella foto grande da sinistra Daniele Marrama mentre mostra alcuni documenti antichi dell’archivio storico della Fondazione al governator­e Visco In basso: Giovanni Mottura

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