Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Avvocati campani sempre più poveri In massa al concorso per giudici onorari
Concorso per magistrato onorario, Cananzi: grave crisi professionale. Bianco: subito investimenti
Per quattrocento posti di magistrato onorario sono giunte 59 mila domande. Ben quindicimila, quasi tutte di avvocati, arrivano da Napoli.
NAPOLI Appena trecento posti da giudice di pace e cento da magistrato onorario. Quattrocento in tutto eppure sono arrivate da tutta Italia 60mila domande, quindicimila dalla Campania, quasi tutte dal capoluogo. Un dato che la dice lunga sulla crisi della professione forense soprattutto a Napoli, famosa per la sua scuola di Giurisprudenza.
Nella «Storia dei Borbone» Alexandre Dumas chiamava, come il popolo dell’epoca, i togati napoletani «pagliette», perché con quel tipico copricapo tentavano di intercettare i clienti davanti alle aule di tribunale. Già all’epoca fare l’avvocato era difficile, ma oggi, a guardare i numeri, è quasi impossibile. I dati del concorso per titoli i cui termini sono scaduti il 29 marzo scorso, confermano la crisi della professione.
Gli ammessi - le graduatorie saranno pubblicate online sul sito del Csm - parteciperanno al tirocinio necessario per la nomina a magistrato onorario. «Da una prima elaborazione dei dati delle domande presentate (oltre 59mila per 400 posti), si evince - ha sottolineato il Presidente della ottava commissione del Csm, Francesco Cananzi che il 73% dei candidati è avvocato e ciò in linea con il valore preminente attribuito alla pregressa esperienza forense. Il 62% delle domande proviene dal Meridione (dalla Campania quasi il 25%, seguito dalla Sicilia al 12% e dalla Puglia, intorno al 10%), il 22% dal centro ed il 16% dal nord. Il 73% delle domande proviene da candidati nella fascia anagrafica fra i 30 ed i 49 anni, mentre per il 66% i candidati sono donne. Dall’analisi di questi dati emerge chiaramente una situazione di crisi occupazionale e professionale soprattutto nel Sud; una conferma ulteriore dell’esistenza di due parti del Paese, ognuna delle quali offre, purtroppo, opportunità economiche, professionali ed occupazionali decisamente diverse, specie per le donne».
Ma non è l’unico dato che colpisce Cananzi: «D’altro canto la forte domanda proveniente dagli avvocati consente di poter ritenere che il contributo che sarà fornito - ha spiegato - sarà connotato da un adeguato grado di professionalità, necessario per l’inserimento dei nuovi Gop e Vpo nell’ufficio per il processo e nell’ufficio di collaborazione del procuratore della Repubblica, unità organizzative di supporto che assumono sempre più un ruolo centrale nell’organizzazione giudiziaria».
Maurizio Bianco presidente dell’Ordine degli avvocati di Napoli è d’accordo con Cananzi. «Il contributo che, al funzionamento del sistema giustizia, offre la classe forense - spiega - è divenuto imprescindibile ma la enorme mole di domande per divenire giudici onorari mal pagati e senza tutele, provenienti dal Sud Italia, è anche il sintomo di una grave crisi della giurisdizione, afflitta da tempi insostenibili e costi eccessivi, acuita da un tessuto economico asfittico che, al Meridione, stenta a decollare. Occorrono investimenti. Il tempo delle riforme demagogiche ed a costo zero è ormai finito».