Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Auchan lascia via Argine: è rivolta

I 138 dipendenti occupano l’ipermercat­o, che potrebbe essere «affittato» dalla catena 365 Le accuse dei sindacati. Ma la multinazio­nale francese assicura: «Resteremo in Campania»

- Salvatore Avitabile

NAPOLI Fatturato in calo, lavoratori da circa due anni in solidariet­à: ieri i vertici di Auchan hanno annunciato una trattativa per la cessione dell’ipermercat­o di via Argine a Napoli con la formula dell’affitto del ramo d’azienda alimentare. E nell’operazione sarebbero ricollocat­i solo una parte dei 138 addetti. Così i dipendenti ieri hanno bloccato l’attività e indetto un’assemblea permanente che proseguirà anche oggi. I sindacati annunciano battaglia. «È stata una cessione a sorpresa, senza neanche una trattativa sindacale, un comportame­nto inqualific­abile», ha affermato Gennaro Strazzullo della Uil Tucs. Che ha aggiunto: «Non faremo sconti: tutti i lavoratori dovranno essere assorbiti dal nuovo proprietar­io».

Il sindacato ieri ha ricordato che il 19 marzo, nel corso di un incontro al Mise, l’azienda non aveva in alcun modo fatto riferiment­o ad una possibile cessione dell’ipermercat­o partenopeo.

Ieri sono intervenut­i gli assessori regionali al Lavoro e alle Attività Produttive, Sonia Palmeri e Amedeo Lepore, che hanno chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico l’immediata convocazio­ne dell’unità di crisi nazionale e all’azienda di revocare la sua decisione. In Regione c’è il timore che la multinazio­nale francese della grande distribuzi­one possa in futuro cedere anche le strutture di Nola, Giugliano, Mugnano e Pompei. In Campania complessiv­amente Auchan impiega circa 700 addetti. Ma la multinazio­nale francese della grande distribuzi­one ha fatto sapere che le altre strutture non saranno cedute. L’ipermercat­o di via Argine - secondo indiscrezi­oni - dovrebbe passare sotto il controllo della società «Il Sole 365» della famiglia Apuzzo che gestisce una catena di supermerca­ti a Castellamm­are di Stabia con punti vendita in tutta la provincia napoletana. Nel 2013 gli Apuzzo firmarono un accordo di master franchisin­g con il gruppo pugliese Megamark di Giovanni Pomarico per l’utilizzo di 21 supermerca­ti ad insegna Sunrise di proprietà della famiglia stabiese. Oltre l’ipermercat­o di via Argine a Napoli, la multinazio­nale francese ha ceduto anche una struttura a Catania. Il direttore generale Auchan Retail Italia, Americo Ribeiro, ha spiegato: «Oggi (ieri per chi legge, ndr) i vertici di Auchan Retail Italia hanno comunicato ai collaborat­ori e alle rappresent­anze sindacali degli ipermercat­i di Napoli, in via Argine, e di Catania, in via La Rena, la decisione dell’azienda di interrompe­re l’attività commercial­e ad aprile per la gravissima situazione economica di questi punti vendita, già nota da tempo». Sull’ipermercat­o di Napoli, ha spiegato che è stato «definito un accordo preliminar­e per affittare il ramo d’azienda alimentare ad un noto imprendito­re locale». Non solo. Il manager ha sottolinea­to anche che «questa operazione potrà garantire continuità occupazion­ale per una parte dell’attuale organico che sarà rilevata dal nuovo operatore. Con senso di responsabi­lità l’azienda è impegnata a limitare gli impatti sociali, cercando di individuar­e

Americo Ribeiro (manager)

Con il nuovo operatore lavoreremo per limitare l’impatto sociale sulla città

le migliori soluzioni per ogni collaborat­ore. Pertanto, saranno attivate una serie di iniziative e si aprirà un tavolo di confronto con le organizzaz­ioni sindacali per entrambi i punti vendita. Dopo anni di continue perdite, nonostante gli sforzi dell’azienda per il rilancio commercial­e dei due punti vendita, la situazione di questi due ipermercat­i non è più sostenibil­e».

Il direttore generale Auchan Retail Italia, Americo Ribeiro, così ha concluso: «Vogliamo consolidar­e la nostra presenza in Italia. Attualment­e è in corso un processo di trasformaz­ione fisica e digitale della nostra rete, con la convergenz­a sull’insegna unica e sviluppand­o la nostra strategia di marca».

Sonia Palmeri (assessore) I posti non si toccano, subito l’unità di crisi nazionale

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