Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Attacco spuntato ma senza Hamsik far gol è più difficile

Senza il doppio regista perde «peso» la catena di sinistra

- Ciro Troise

Dieci vittorie consecutiv­e

NAPOLI fino alla cinquina di Cagliari, poi il trend negativo, iniziato con la serata storta contro la Roma, in cui Hamsik era in panchina. Nelle ultime quattro gare il Napoli ha portato a casa solo cinque punti, la costante di queste sfide è aver avuto Hamsik senza la sua disponibil­ità dei novanta minuti. Dalla Roma al Sassuolo, Marek ha totalizzat­o 131 minuti e solo contro l’Inter ha portato a casa un ampio spezzone di gara (71 minuti). «Siamo una squadra di meccanismi e non d’individual­ità», diceva Sarri nel post-partita di Sassuolo-Napoli e alla «macchina perfetta» basta disturbare un ingranaggi­o per togliere qualità, fluidità al palleggio. Hamsik nel Napoli è un giocatore fondamenta­le, il «doppio regista» quando Jorginho subisce il pressing degli avversari, il metronomo nella capacità di produrre calcio tra le linee soprattutt­o sulla catena di sinistra. Senza il suo capitano il Napoli è un’altra cosa e, infatti, a Reggio Emilia gli azzurri addirittur­a hanno giocato più a destra che a sinistra, la manovra è passata di più per l’asse Albiol-Hysaj-Callejon che su quello opposto. Hamsik al Mapei Stadium ha raggiunto Bruscolott­i a quota 387 presenze in serie A e domenica dovrebbe superarlo, portandosi al primo posto nella classifica all time della storia del Napoli. Marek è anche alla ricerca del gol numero 100 in serie A, sarebbe ossigeno in una stagione in cui è molto meno incisivo rispetto ad un anno fa. Lo slovacco in campionato viaggia a -5 sui gol realizzati e addirittur­a a -9 riguardo agli assist compiuti, è stato condiziona­to anche dal problema alle tonsille risolto con l’intervento avvenuto durante la sosta. Sul gol di Callejon al Mapei Stadium c’è anche il suo zampino, Marek apre il gioco sulla sinistra per il cross di Mario Rui. L’impatto sulla partita non è stato straordina­rio ma ha sicurament­e trasmesso ordine, qua- lità e certezze agli azzurri, le risorse di cui ha bisogno il Napoli. Per il rush finale c’è bisogno del miglior Hamsik perché la formazione di Sarri ha una sola via per coltivare il sogno scudetto e dar fastidio alla Juventus: il bel gioco, la produzione di una manovra avvolgente e incisiva sfruttando di più le occasioni costruite. Il ritorno del miglior Hamsik può essere un’arma sia per ritrovare alti livelli qualitativ­i nella costruzion­e del gioco, dopo il record delle 73 palle perse di Reggio Emilia, che per dare al Napoli i “gol scu- detto”, poiché gli azzurri, pur avendo dieci punti in più, hanno segnato sei reti in meno rispetto allo scorso campionato. Zielinski ha altre caratteris­tiche, è una mezzala «box to box», non gli si può chiedere il lavoro svolto da Hamsik, ha nelle sue corde il dribbling, la giocata illuminant­e e contro il Chievo, con Diawara al posto di Jorginho, Sarri potrebbe puntare sullo spessore tecnico schierando­li entrambi e facendo riposare Allan.

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Il capitano Nelle ultime partite ha giocato poco, rientra con il Chievo; nel riquadro, Milik

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