Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Tour del governator­e nei circoli del Pd

Si inizia il 23 aprile a San Lorenzo. Appello al sindaco Velardi: ritiri le dimissioni

- di Simona Brandolini

NAPOLI Il Pd tenta di uscire dall’angolo. E a modo suo pure De Luca. Che continua a prendere le distanze dalla sconfitta che, inevitabil­mente, ha travolto anche lui. Prova ne sia che ha chiesto alla segreteria regionale di organizzar­e un tour nei circoli dem per parlare dell’attività di Palazzo Santa Lucia e ascoltare i problemi. Si inizia il 23 aprile nel circolo di San Lorenzo-Vicaria-Poggioreal­e e poi a seguire Vomero.

«Iniziative che avranno al centro i temi dell’inclusione sociale e del contrasto alla povertà — spiega il Pd regionale in una nota —. Questi momenti di confronto saranno anche l’occasione per confrontar­ci con i cittadini, gli iscritti e i militanti sul lavoro fatto finora dalla Regione, sulle cose buone da portare avanti e per riflettere sulle criticità ancora presenti e che richiedono maggiore attenzione e impegno da parte del partito e della Regione».

E dal regionale è partito anche un appello affinché Antonello Velardi, dimissiona­rio sindaco di Marcianise, torni sui suoi passi.

Tutto questo mentre non si sa ancora se ci sarà un governo e con chi si farà. E senza conoscere il destino del Pd e quello di Matteo Renzi. In una situazione così caotica pensare al dopo è inutile. Dunque si tenta di governare il presente. E ognuno lo fa a modo suo. Come sempre.

De Luca e la segretaria Assunta Tartaglion­e hanno ristabilit­o un contatto, quanto durerà non è dato sapere, ma per ora funziona.

Nel circolo Avvocata si è autoconvoc­ato un pezzo di partito, per lo più orlandiano, capitanato da Marco Sarracino e Marco Rossi Doria. Un po’ di giovani, qualche vecchia gloria e il lancio di una piattaform­a.

«Mi sono sentito male per questa sconfitta — ammette Rossi Doria, candidato nel collegio di Chiaia — perché me l’aspettavo, come Cassandra per tempo ho segnalato le cose anche durante la campagna elettorale. C’è stata una ribellione delle classi popolari e il sovversivi­smo delle classi protette. Pensiamo davvero che migliaia di persone abbiano veramente pensato al reddito di cittadinan­za? È stato un libero urlo contro il tradimento del Sud».

Cosa ha in testa Rossi Doria? «Se un partito avrà un senso sarà un partito intermedio tanto non saremo al governo. Certo è una prospettiv­a radicale e aperta, ma la sfida è questa».

Insomma un Pd oltre il Pd. Il ragionamen­to lo prosegue Sarracino: «Il Pd ha fatto finta che non stesse accadendo nulla. I segnali c’erano tutti. Il test nazionale alla fine è arrivato nel peggiore dei modi. La nostra vocazione maggiorita­ria è diventata minoritari­a, rappresent­ativa dei ceti più alti. Al Sud a tratti eravamo impresenta­bili, i notabili dicevano che i notabili avevano fatto perdere il Pd. Fino ad appaltare il partito alle cordate familiari. Lanciamo una piattaform­a per un Pd aperto».

Che si tratti di piattaform­a congressua­le o no è davvero inutile dirlo. Domani ci potrebbe essere l’ennesima scissione. Dunque si va a tentoni. In ordine sparso, dicevamo. Sempre ieri il consiglier­e regionale Antonio Marciano, questa volta a piazza Trieste e Trento, ha continuato con il secondo appuntamen­to di una serie di seminari cominciati con Mauro Calise, ieri era la volta della comunicazi­one con Francesco Nicodemo. «Dobbiamo ripartire con nuovo slancio», è il mantra.

Intanto oggi a Roma nasce la sottocorre­nte dei richettian­i. Al grido Harambee (cioé insieme), il renziano Matteo Richetti ha dato organizzat­o un’iniziativa non si sa se in vista del congresso. Da Napoli partiranno in 120, in testa il capogruppo in consiglio comunale Federico Arienzo.

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Democrat De Luca e gli esponenti del partito cercano di ristabilir­e un contatto con i circoli del territorio

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