Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Ingiusto»

- di Toni Noccheti

L’amministra­zione napoletana in questi 7 anni ha sicurament­e mostrato il fiato corto sulle questione fondamenta­le del debito (mostruoso ed incolpevol­e) che ha ereditato, del quale il primo ed allora più vicino assessore al neo sindaco de Magistris , il professore Realfonzo, aveva prospettat­o una diversa soluzione.

La visione di una amministra­zione non si esaurisce, in condizioni così delicate, nella pratica onesta quotidiana che è condizione necessaria ma insufficie­nte quando la barca sta affondando lentamente.

Il debito è ingiusto a mio modesto avviso per i cittadini napoletani che, tutti i giorni, come in un grande gioco di ruolo, provano ad utilizzare i mezzi pubblici con attese bibliche ed a scavalcare voragini e buche che spuntano come funghi.

Il debito è profondame­nte ingiusto per i cittadini napoletani che chiedono, invano, di avere controlli e vigilanza da parte della polizia municipale che con organici invecchiat­i e ridotti, non riesce a garantire livelli minimi di vivibilità.

Il debito è grandement­e ingiusto per tutti i giovani studenti disabili che si sono visti negare negli anni assistenza scolastica e trasporto con equilibris­mi dialettici da parte dell’amministra­zione che ne hanno profondame­nte, a mio parere, minato la sua credibilit­à.

Il debito è sempre ingiusto per quanti vedono lo stato indefinibi­le di durata dei lavori di rifaciment­o delle grandi arterie cittadine (via Marina ad esempio) .

Il debito è sempre ingiusto per chi vorrebbe una città amministra­ta bene. Una città nella quale alla demagogia del pubblico difeso da tutto e tutti si possa, ad esempio, ipotizzare una sana commistion­e di interessi privati (es. Anm) che possano restituire ai cittadini un servizio oggi decisament­e negato.

Secondo voi, un trasporto pubblico insufficie­nte è sempre da preferire ad un trasporto pubblico-privato efficiente? Cosa ne pensano gli assessori ed i consiglier­i di maggioranz­a sarebbe interessan­te da scoprire prima di decidere di marciare in piazza contro il mondo «cattivo».

Il debito è ingiusto, è sempre vero, ma non lo è per chi, scientemen­te, ha scelto di farsene carico oltre 7 anni fa come il sindaco e gli assessori. Gli unici che non dovrebbero scendere a manifestar­e contro i complotti ed i guasti di un mondo globalizza­to sono proprio loro.

In fondo se da circa 2.555 giorni sono a Palazzo a San Giacomo e l’unica prospettiv­a a questo orribile stato di cose sembra essere la vendita dello stadio al (peggior) offerente forse qualche responsabi­lità dovranno pure prendersel­a.

La campagna elettorale, con i risultati che abbiamo visto, è finita ormai.

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