Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sanità, partita-simbolo Liberato il campetto dalla mano dei clan
Il procuratore Conzo e i carabinieri nella struttura che fu dei Vastarella
NAPOLI Calcio d’inizio del pubblico ministero Giovanni Conzo, procuratore aggiunto a Benevento ed ex procuratore della direzione distrettuale antimafia di Napoli, per la partita della liberazione del campo della III Municipalità in via San Nicola alle Fontanelle.
Insieme a Conzo, in maglietta e pantaloncini, il vicequestore, esponenti dei carabinieri, l’assessore allo sport del Comune di Napoli, Ciro Borriello, il presidente della giunta della Municipalità, Ivo Poggiani, vari assessori e Gino Monteleone, storico esponente dei disoccupati organizzati.
L’iniziativa è stata organizzata da Le Iene ed ha riacceso i riflettori su una vicenda, quella del piccolo impianto sportivo del quartiere Sanità, della quale si è occupato anche il Corriere del Mezzogiorno. Una storia di abusi e di incapacità della pubblica amministrazione di far valere regole e prerogative che le sono proprie.
Comincia, quella vicenda, nel 2013,precisamente ad agosto, quando l’associzione sportiva Boys Fontanelle ottiene da un dirigente della Municipalità, presieduta all’epoca da Giuliana Di Sarno, la stipula di una convenzione che garantiva ad essa la possibilità per un anno di gestire il campo sportivo, in cambio di una modica cifra e per un numero limitato di ore a settimana. L’associazione in quel periodo è presieduta da una donna, che è la cognata di un esponente del clan Vastarella, egemone proprio nella zona delle Fontanelle. La concessione scade nel 2014 e non è più rinnovata, anche perché la struttura di via San Nicola alle Fontanelle non è nell’elenco di quelle che l’amministrazione può mettere a reddito, ma gli ex concessionari non lasciano l’impianto. Mese dopo mese, anzi, intensificano le attività e
La svolta Municipalità e forze dell’ordine insieme per restituire lo sport ai giovani del quartiere
trasformano il campetto di calcio di proprietà della Municipalità in una fonte di lucro, affittandolo a chi vogli utilizzarlo per giocare a pallone.
Vanno oltre, peraltro, secondo i vigili urbani i quali, nel corso di alcuni sopralluoghi effettuati un paio di anni fa, contestano ai Boys Fontanelle anche la realizzazione di opere abusive in prossimità della struttura sportiva, tra le quali una piscina. Scatta una inchiesta, ma la situazione rimane immutata, perché la Municipalità continua a non avere la gestione materiale dell’impianto, che rimane nelle mani degli abusivi. Oggi ala vecchia associazione, quella riconducibile alla cognata di uno dei Vastarella, che si è sciolta, è subentrata un’altra realtà, che rivendica discontinuità con chi l’ha preceduta. Certo è che anch’essa utilizza il campetto di via San Nicola alle Fontanelle senza titolo alcuno. Si vedrà a breve, spentesi le telecamere de Le Iene, se davvero Comune di Napoli e Municipalità si attiveranno per rientrare finalmente in possesso dell’impianto e per aprirlo alla fruizione del territorio sulla base di criteri di trasparenza. «Una possibilità — dicono Borriello e Poggiani — è di darlo in affidamento diretto alle due scuole che insistono in quest’area». Purché, naturalmente, ci siano risorse e uomini per garantire che l’impianto resti aperto e funzioni regolarmente.