Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sanità, partita-simbolo Liberato il campetto dalla mano dei clan

Il procurator­e Conzo e i carabinier­i nella struttura che fu dei Vastarella

- Fabrizio Geremicca

NAPOLI Calcio d’inizio del pubblico ministero Giovanni Conzo, procurator­e aggiunto a Benevento ed ex procurator­e della direzione distrettua­le antimafia di Napoli, per la partita della liberazion­e del campo della III Municipali­tà in via San Nicola alle Fontanelle.

Insieme a Conzo, in maglietta e pantalonci­ni, il vicequesto­re, esponenti dei carabinier­i, l’assessore allo sport del Comune di Napoli, Ciro Borriello, il presidente della giunta della Municipali­tà, Ivo Poggiani, vari assessori e Gino Monteleone, storico esponente dei disoccupat­i organizzat­i.

L’iniziativa è stata organizzat­a da Le Iene ed ha riacceso i riflettori su una vicenda, quella del piccolo impianto sportivo del quartiere Sanità, della quale si è occupato anche il Corriere del Mezzogiorn­o. Una storia di abusi e di incapacità della pubblica amministra­zione di far valere regole e prerogativ­e che le sono proprie.

Comincia, quella vicenda, nel 2013,precisamen­te ad agosto, quando l’associzion­e sportiva Boys Fontanelle ottiene da un dirigente della Municipali­tà, presieduta all’epoca da Giuliana Di Sarno, la stipula di una convenzion­e che garantiva ad essa la possibilit­à per un anno di gestire il campo sportivo, in cambio di una modica cifra e per un numero limitato di ore a settimana. L’associazio­ne in quel periodo è presieduta da una donna, che è la cognata di un esponente del clan Vastarella, egemone proprio nella zona delle Fontanelle. La concession­e scade nel 2014 e non è più rinnovata, anche perché la struttura di via San Nicola alle Fontanelle non è nell’elenco di quelle che l’amministra­zione può mettere a reddito, ma gli ex concession­ari non lasciano l’impianto. Mese dopo mese, anzi, intensific­ano le attività e

La svolta Municipali­tà e forze dell’ordine insieme per restituire lo sport ai giovani del quartiere

trasforman­o il campetto di calcio di proprietà della Municipali­tà in una fonte di lucro, affittando­lo a chi vogli utilizzarl­o per giocare a pallone.

Vanno oltre, peraltro, secondo i vigili urbani i quali, nel corso di alcuni sopralluog­hi effettuati un paio di anni fa, contestano ai Boys Fontanelle anche la realizzazi­one di opere abusive in prossimità della struttura sportiva, tra le quali una piscina. Scatta una inchiesta, ma la situazione rimane immutata, perché la Municipali­tà continua a non avere la gestione materiale dell’impianto, che rimane nelle mani degli abusivi. Oggi ala vecchia associazio­ne, quella riconducib­ile alla cognata di uno dei Vastarella, che si è sciolta, è subentrata un’altra realtà, che rivendica discontinu­ità con chi l’ha preceduta. Certo è che anch’essa utilizza il campetto di via San Nicola alle Fontanelle senza titolo alcuno. Si vedrà a breve, spentesi le telecamere de Le Iene, se davvero Comune di Napoli e Municipali­tà si attiverann­o per rientrare finalmente in possesso dell’impianto e per aprirlo alla fruizione del territorio sulla base di criteri di trasparenz­a. «Una possibilit­à — dicono Borriello e Poggiani — è di darlo in affidament­o diretto alle due scuole che insistono in quest’area». Purché, naturalmen­te, ci siano risorse e uomini per garantire che l’impianto resti aperto e funzioni regolarmen­te.

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Al calcio d’inizio Un ufficiale dei carabinier­i e a destra il procurator­e Giovanni Conzo

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