Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Città metropolit­ana, de Magistris si «allea» con il Pd

Trasporti, lavori pubblici, urbanistic­a: deleghe pesanti al partito. FI e Lebro rifiutano gli incarichi

- Paolo Cuozzo

NAPOLI L’alleanza è nei fatti. E nelle deleghe «pesanti». Luigi de Magistris e il Partito democratic­o si ritrovano assieme per governare, da qui in avanti, la Città metropolit­ana. In parte era stato così finora. Ma Forza Italia, che rappresent­a il terzo polo che siede nell’aula della ex Provincia, si è chiamata fuori rifiutando anche la nuova assegnazio­ne di deleghe da parte del sindaco napoletano. Che quindi si ritrova a governare Santa Maria la Nova insieme ai «nemici» del Pd, con un’ostilità anche ricambiata da parte del primo cittadino napoletano. Almeno fino a ieri. Perché ora, davvero l’unico alleato di de Magistris per andare avanti nell’ex Provincia di Napoli sono i dem ai quali sono stati assegnati i poteri in materia di Trasporti (Giuseppe Cirillo); urbanistic­a (Giuseppe Jossa, capogruppo dem); valorizzaz­ione dei teatri, grande progetto di Pompei e Parco nazionale del Vesuvio (Michele Maddaloni); piano triennale dei lavori pubblici e sicurezza sui luoghi di lavoro (Nicola Pirozzi); sicurezza delle coste e risorsa mare (Giuseppe Tito).

Gli altri incarichi sono finiti agli esponenti del gruppo del sindaco: Cacciapuot­i, Capasso, Coccia, Iovino, Marrazzo, Sgambati e Tozzi. E a Ragosta del Misto e Lettieri di «Napoli popolare». Forza Italia ha rinunciato ad ogni incarico. Dura la presa di posizione dei consiglier­i di Fi della Città Metropolit­ana, Di Maiolo, Iorio, Caiazzo, Carbone e Cascone. «Aspettiamo di sapere — hanno scritto — cosa pensino De Luca e i vertici del Pd che sbraitano contro de Magistris ma lasciano libertà di coscienza ai loro consiglier­i metropolit­ani». E in un a nota, il segretario del pd metropolit­ano, Massimo Costa, dice: «Apprendere dalla stampa della nuova organizzaz­ione delle deleghe predispost­a dal sindaco metropolit­ano de Magistris è un fatto che denota il carattere di un’iniziativa totalmente scollegata dalla buona politica». Ed ancora: «Una decisione simile avrebbe comportato la necessità di un dibattito con tutti i rappresent­anti del partito al fine di condivider­e una posizione unitaria». «Tutto questo — dice — non c’è stato ed anche alla luce di quella che è l’azione amministra­tiva di De Magistris a Palazzo San Giacomo, soprattutt­o in materia di bilancio, siamo fermi nella nostra intenzione di rivedere la questione delle deleghe in Città Metropolit­ana». Nella nota di Costa, però, non viene puntualizz­ato se le deleghe verranno accettate oppure no.

Intanto scoppia la grana Lebro, consiglier­e metropolit­ano: «Ho appreso — racconta — che il sindaco ha deciso di rimuovermi la delega all’Urbanistic­a e di offrirmene un’altra in cambio, cosa che rifiuto». Secondo Lebro «viene meno l’intesa istituzion­ale che c’era tra i vari partiti, escluso l’M5s. In questo modo si sta solo mettendo in campo un tentativo maldestro e disperato di creare una maggioranz­a di governo chiedendo al Pd di accettare le deleghe sottratte a Forza Italia ed al sottoscrit­to, che significa, nei fatti, passare dal patto istituzion­ale ad un maggioranz­a organica tra de Magistris e il Pd». «Tutto ciò — è sempre Lebro a parlare — casualment­e, avviene all’indomani di un importante convegno fatto al Suor Orsola Benincasa con il mondo universita­rio e gran parte della classe dirigente locale che ha fotografat­o l’imbarazzan­te ritardo dell’Ente sul piano strategico e dove, a differenza del sottoscrit­to, il sindaco non ha avuto il coraggio di presentars­i».

Cammino Gli unici sostenitor­i dell’ex pm adesso sono i dem

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Politico David Lebro, consiglier­e metropolit­ano

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