Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Vandalizzata sede dei 5 Stelle, i dem corrono in aiuto
Ercolano, gara di solidarietà per ritinteggiare il circolo. «Difendiamo i luoghi della politica»
NAPOLI Più che un segnale di apertura politica verso gli avversari esigono che sia considerata semplicemente un’iniziativa di civiltà democratica. Non hanno tutti i torti i giovani del Pd a reclamare la giusta interpretazione dopo che ieri hanno contribuito a tinteggiare, uno appoggiato sull’altro in mancanza di scaletto, la porta di ingresso della sede del circolo dei 5 Stelle di Ercolano, vandalizzata la notte precedente. Armati di pennello e vernice, e guidati dal segretario democrat Piero Sabbarese e dalla segretaria regionale dimissionaria dei Giovani democratici Francesca Scarpato, hanno cancellato lo sconcio disegno con il quale una mano anonima ma non certamente incolpevole aveva imbrattato l’ingresso della sede. «Siamo avversari politici, abbiamo idee diverse su molte questioni, spesso dal Movimento ci son piovute addosso offese orribili che non sto qui ad elencare. Ma non siamo nemici: è un fatto diverso — ha commentato il segretario dem di Ercolano —. Quando un luogo della Politica, della partecipazione, viene assurdamente vandalizzato, allora la Comunità democratica ha l’obbligo ed il dovere di difendere quei luoghi, anche se quei luoghi non sono suoi».
E via con Voltaire e l’affermazione dei principi di tolleranza. «È la nostra tradizione che va difesa: anche se non sono d’accordo con quello che dici, sono disposto a morire affinché tu possa esprimere liberamente le tue idee. La democrazia si pratica sempre e si condanna chi la mortifica. Il Partito democratico e i ragazzi di Tempismo democratico e Harambee si sono messi a disposizione con spugne e pennelli per risistemare quel luogo in cui non c’è nulla di uguale a noi ma c’è una persona che si aggrega a un’altra persona per parlare di città, di Paese e quindi in qualche modo ci siamo anche noi».
Anche la segretaria campana dei giovani dem, Scarpato, dimessasi poco prima delle elezioni del 4 marzo, coglie al volo l’occasione per ribadire che «la politica è altro da quella che abbiamo visto finora: nel nostro Paese non vi è soltanto una questione meridionale da difendere, ma anche una grande questione generazionale da affrontare. E un anno fa, con Tommaso Nugnes e altri giovani, abbiamo deciso con Tempismo democratico di dare una scossa al nostro partito. Altrimenti, si rischia di scomparire tutti: giovani, partito ma soprattutto la Politica».
Sabbarese «Abbiamo idee diverse su molte cose Siamo avversari ma non nemici»