Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Da richiedenti asilo a giardinieri alla Reggia Quattro ce l’hanno fatta
Victor, Bright, Nini e Amadou. Da Nigeria, Costa d’Avorio e Togo sono fuggiti da guerre e massacri per arrivare in Italia. Hanno già in comune un durissimo «viaggio della speranza» alle spalle e il fatto di essere richiedenti asilo politico. Tra qualche giorno cominceranno a condividere anche un’altra esperienza: lavoreranno fianco a fianco come giardinieri nella Reggia di Caserta. Il progetto «Accolti e attivi» è stato realizzato dall’Arci e dalla società cooperativa Solidarci in collaborazione con il monumento, diretto da Mauro Felicori e sarà presentato alle ore 11 nel Teatro di Corte alla presenza anche dei sindaci delle città in cui i quattro rifugiati hanno stabilito il loro domicilio. Ci saranno infatti Antonio Mirra ( Santa Maria Capua Vetere); Andrea Moretti (Gricignano d’Aversa) e Antonio Papa (Santa Maria la Fossa). E, inoltre, il prefetto di Caserta, Raffaele Ruberto, Daniela di Capua, direttrice del Servizio Centrale SPRAR (il Sistema di protezione dei richiedenti asilo che sostiene i costi dell’esperienza); Angelo Ferrillo, presidente dell’Arci di Caserta; Giovanpaolo Guadino, presidente dell’agenzia per il lavoro – Mestieri Campania nonché Walter Massa, responsabile della Rete Accoglienza dell’Arci Nazionale. Le conclusioni saranno affidate al sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione. «I beneficiari dei nostri progetti - spiega Mara Vitiello di Solidarci - sono spinti sempre a partecipare a tutte le attività che il territorio offre, ad avviare percorsi formativi e di crescita personale e di conseguenza ad entrare in contatto con scuole, imprese, associazioni e cittadini: il dialogo - conclude - rappresenta un arricchimento reciproco».