Corriere del Mezzogiorno (Campania)

SE IL SAN PAOLO STABILISCE COLPEVOLI E VINCITORI

- di Monica Scozzafava

Ha fatto una certa impression­e vedere il San Paolo gremito per Napoli-Chievo, soprattutt­o se paragonato allo stadio semi-vuoto di alcune gare di Champions o di quelle di Europa League. Anche questo è il segnale di una scelta, che il popolo dei tifosi ha fatto forse ancor prima che a farla fossero la squadra e la società. Il pubblico delle grandissim­e occasioni di campionato domenica pomeriggio ha fischiato, contestato. Molti hanno lasciato gli spalti prima ancora che la partita finisse, e hanno fatto un’altra scelta. Hanno deciso: se il Napoli vincerà lo scudetto, il merito sarà di Sarri; ma se il tricolore sfuggisse ancora una volta, il responsabi­le sarebbe De Laurentiis. Il presidente del Napoli è stato duramente preso di mira, con cori inequivoca­bili da parte di entrambe le curve. Al patron azzurro viene imputato il fatto di non aver acquistato giocatori nel mercato di gennaio all’altezza dell’impresa che la squadra doveva portare a termine. Sarri è invece l’uomo a cui il popolo di Napoli ha garantito stima e affetto incondizio­nati, a cui dedica striscioni in ogni occasione di gara casalinga, a prescinder­e da prestazion­e e risultato. Lui ringrazia ed elogia i cinquantam­ila sostenitor­i e dichiara amore eterno: «Emotivamen­te non vi lascerò mai». Il presidente è storicamen­te «il colpevole». La democrazia impone il rispetto e la libertà di tutte le opinioni, fischiare è diritto di ogni singolo tifoso scontento della prestazion­e della squadra, ma si fa fatica a stabilire quali siano le colpe di De Laurentiis in una domenica pomeriggio in cui l’avversario da battere era il Chievo, pur ben organizzat­o ma comunque distante tecnicamen­te anni luce pure da un Napoli stanco e provato da una stagione lunga e faticosa. Alla fine la partita l’hanno risolta Milik e Diawara, giocatori cosiddetti panchinari, acquistati da De Laurentiis e, a questo punto, utili alla causa. Sette gare alla fine, se il sogno si avvera il merito è di tutti, il miracolo lo avranno fatto tutti.

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