Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il piano di De Luca: 900 euro al mese per cinquantamila giovani campani
Lavoro Corsi di formazione biennali destinati a diplomati e laureati, per svecchiare l’organico negli enti locali della regione
Prima convocazione del tavolo tecnico per il Piano Lavoro che Vincenzo De Luca vuole varare prima dell’estate. «Il meccanismo — ripete il presidente della giunta — prevede che la Regione dopo un corso-concorso pubblico per selezionare i candidati, finanzi la formazione professionale dei giovani. La Regione sosterrà corsi di formazione per uno o due anni, versando ai tirocinanti 900 euro al mese il primo anno e 1.100 euro il secondo».
NAPOLI Vincenzo De Luca parla di un bazooka occupazionale in grado di stabilizzare 50 mila giovani diplomati e laureati negli uffici dei Comuni, delle Comunità montane e delle amministrazioni provinciali campane. Ma se riuscisse almeno a tamponare l’esodo previsto per i prossimi tre anni, quando secondo l’Inps nella nostra regione andranno in pensione ben 15 mila dipendenti pubblici, sarebbe già un risultato significativo.
Il Piano per il Lavoro che De Luca vuole a tutti i costi varare prima dell’estate costerà, secondo i calcoli dei suoi uffici, trai 150 e i 200 milio nidi euro. E costituirà il «pezzo pregiato» degli stati generali della Campania: la due giorni di studio che palazzo Santa Lucia si appresta ad organizzare per il prossimo mese di maggio per fare il punto definitivo sulla iniziativa che, secondo il governatore, dovrà necessariamente fare da battistrada aduna operazione analoga ma da progettare su dimensione nazionale per far fronte alla vasta carenza di organico che si prevede per i prossimi anni. «Il meccanismo — ripete il presidente della giunta — prevede che la Regione dopo un corso-concorso pubblico per selezionare i candidati, finanzi la formazione professionale dei giovani. Abbiamo trovato le risorse attraverso i fondi europei e di bilancio. Ma i Comuni si devono impegnare ad assumerli dopo la formazione. La Regione — sottolinea — sosterrà corsi di formazione per uno o due anni, versando ai tirocinanti 900 euro al mese il primo anno e 1.100 euro il secondo. E fornirà incentivi a chi assume. Ma vogliamo trasparenza. Abbiamo studiato le piante organiche dei Comuni. Vi sono vuoti di organico drammatici. Registriamo un’età media dei dipendenti pubblici tra i 50 e 60 anni. Di questo passo è ovvio che vi sia una difficoltà di fondo a modernizzare la Pubblica amministrazione».
De Luca ieri pomeriggio ha convocato a palazzo Santa Lucia una riunione tecnica sul Piano Lavoro. «È già in corso la valutazione delle procedure, della copertura finanziaria e delle compatibilità con il quadro legislativo nazionale e comunitario per l’inserimento di giovani nella Pubblica amministrazione — è stato riferito —. Il passaggio successivo sarà l’incontroconfronto con le organizzazioni sindacali e le forze im- prenditoriali». Pasquale Granata, direttore dell’Ifel, l’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale della Fon- dazione Anci, è l’uomo chiave dell’operazione. Renziano storico, vicinissimo all’ex ministro per le Infrastrutture e già leader dell’Anci, Graziano Delrio, oggi fa da raccordo tra i Comuni e la Regione.
«Abbiamo insediato un tavolo di lavoro con gli assessori regionali alle Attività produttive, alla Formazione, al Lavoro e all’Innovazione — riferisce — per elaborare il Piano sia sul versante pubblico, procedendo a corsi-concorsi della durata probabile di 18 mesi, con tirocinio presso gli enti locali, sia sul versante privato, dato che tra gli obiettivi c’è quello di riformare il sistema di incentivi alle imprese. L’obiettivo — conclude — è quello non soltanto di sostituire ma di riquali f i ca re l e competenze tecniche e digitali, coinvolgendo giovani diplomati, laureati, in modo da adeguare i profili professionali alle attuali esigenze del servizio al pubblico. E considerato l’esodo dei prossimi tre anni, occorre far presto».
Il percorso è stato appena avviato. E non è detto che sia in discesa. All’esigenza concreta di dare risposte alla forte domanda di lavoro corrisponde la necessità di riqualificare e ripopolare gli organici degli enti locali, pure in presenza di vincoli europei che vietano l’innalzamento dei tetti di spesa. Una sfida non impossibile, ma certamente insidiosa sia sul piano politico che per le aspettative sociali che alimenterà.
Per il primo anno la Regione verserà 900 euro al mese a ciascun tirocinante
Dal secondo la cifra crescerà a 1100 euro Ma poi i Comuni saranno costretti a assumere