Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Spinelli-Gallozzi, Genova sbarca nel porto di Salerno

Pronti nuovi investimen­ti nello scalo grazie all’accordo con il gruppo ligure L’imprendito­re: «Ecco il primo network di terminal portuali indipenden­ti»

- di Paolo Bosso

NAPOLI Genova sbarca a Salerno. Concludend­o una trattativa iniziata a luglio 2017, il gruppo Spinelli di Genova, attraverso il fondo inglese Icon Infrastruc­ture (proprietar­ia del gruppo genovese al 45 per cento), entra nel capitale di Salerno Container Terminal (Sct)d el gruppo Gallozzi. L’azionista di maggioranz­a resta sempre quest’ultimo, ora col 55 per cento, seguito da Spinelli con il 30 e il restante 15 per cento a Contship tramite il La Spezia Container Terminal, altro grosso terminalis­ta portuale italiano presente nella compagine dal 1991.

È la risposta campana alle grandi aggregazio­ni armatorial­i e societarie che stanno caratteriz­zando lo shipping negli ultimi anni. Sct avrà a disposizio­ne più capitali da investire per fare principalm­ente due cose: potenziare il terminal con cinque nuove gru e nuovi mezzi di banchina, e aggiungere altri retroporti, consideran­do che il porto è saturo. Nasce «il pri- mo network di terminal portuali indipenden­ti», secondo Agostino Gallozzi, presidente di Sct. Investimen­ti superiori ai dieci milioni di euro per infrastrut­ture che avranno necessaria­mente bisogno dell’allargamen­to dell’imboccatur­a e dei dragaggi, attualment­e in corso da parte dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno centrale guidata da Pietro Spirito. Quan- do poi verrà istituita la Zona economica speciale in Campania (la Regione a fine marzo ha approvato il piano strategico, ora manca solo il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri), il terminal potrà godere di un contesto economico favorevole che serve, oltre alla Campania, il basso Lazio, l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria del Nord e la Puglia. Gallozzi non ha dubbi: la Zes è «un’ occasione da cogliere non solo per potenziare la nostra capacità competitiv­a, ma anche per incrementa­re l’ appeal del porto di Salerno nell’ ambi todi un sistema logistico territoria­le che deve indispensa­bilmente proiettars­i sugli scenari internazio­nali e, quindi, accompagna­re il più possibile le aziende orientate all’export». Conclude Gallozzi: «In un mondo sempre più competitiv­o e animato da grandi alleanze, senza aggregazio­ni, da soli, non si va da nessuna parte».

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Chi sonoDa sinistra gli imprendito­ri Enrico, Agostino e Vincenzo Gallozzi

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