Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Lungomare, 20 telecamere hanno ripreso la sparatoria

- Fabio Postiglion­e

NAPOLI La sparatoria sul Lungomare di Napoli è maturata per vendetta. Tassello dopo tassello le forze dell’ordine stanno cercando di mettere assieme il puzzle di quanto accaduto domenica sera alle 21 in via Chiatamone, dove un pistolero ha fatto fuoco dieci volte con l’intento di ferire, forse uccidere due parcheggia­tori abusivi con i quali aveva litigato. Una vendetta perché l’uomo, appartenen­te ad una famiglia malavitosa della zona tra il Vasto e l’Arenaccia, non ha voluto pagare il parcheggio e lo scooter sarebbe stato rubato per sfregio. Sullo sfondo di una vicenda paradossal­e che ha generato preoccupaz­ione e allarme, c’è lo scontro tra cosche per la spartizion­e del business dei parcheggi abusivi sul Lungomare.

Per comprender­e tutto occo r re però r i co s t r ui re co n precisione quanto accaduto. Siamo a domenica mattina e il pistolero, in compagnia della fidanzata, arriva alle 13 in via Chiatamone con uno scooter Sh 300 nuovo. Lo ha parcheggia­to nelle strisce bianche tra le scalette di via Chiatamone che portano sul Lungomare e via Dumas. Si avvicinano in due per chiedere il pagamento del «pizzo» della sosta e il pistolero si rifiuta di versarlo: «Ma sai chi sono io?». Con la fidanzata va a pranzo in uno dei locali del Lungomare, dove è stato ripreso dalle telecamere, e intorno alle 17 risale per prendere lo scooter che non trova più. «Dove sta lo scooter? Non hai capito chi sono io? Io alle 21 torno qui, o mi porti il motorino, oppure i tremila euro». E alle 21 precise il pistolero è ritornato, ma non e r a s ol o. Si è pre s o l e chiavi di tutte le auto in sosta, ha picchiato uno dei due parcheggia­tori, ha minacciato puntando una pistola al volto dell’altro e poi ha provato ad ucciderli. Le forze dell’ordine stanno lavorano ininterrot­tamente alla ricerca di altri indizi per arrivare all’uomo che poteva provocare una strage che solo per fortuna è stata evitata. I colpi di pistola hanno infatti scatenato il panico sul Lungomare che era affollato da centinaia di famiglie che passeggiav­ano spensierat­e con i figli.

Un fuggi fuggi amplificat­o anche dalla psicosi terrorismo. In molti hanno cercato riparo nei ristoranti e altri addirittur­a sugli scogli. Nelle prossime ore si tenterà di visionare tutte le immagini sequestrat­e a circa venti telecamere di sorveglian­za, anche quelle in corrispond­enza di via Dumas, dove sarebbe avvenuto il furto dello scooter, che ovviamente non è stato denunciato.

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