Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Non siamo robot, Napoli città difficile Gestire l’emotività è la vera sfida»
Il questore De Jesu torna sul caso dei due agenti. «Restiamo efficienti»
li. Il tema è essere consapevoli dell’errore e i due agenti sono consapevoli. Per ora sono assegnati a compiti non operativi. Noi collaboriamo con la Procura e ci sarà anche un profilo disciplinare che porterà a delle sanzioni adeguate alla gravità dei fatti. Ci sono regole, c’è un iter sia penale che disciplinare che stiamo esercitando, lo faremo con equilibrio e determinazione ma questo errore, questi comportamenti scorretti non possono offuscare il lavoro della stragrande maggioranza dei poliziotti che con i fatti e non con le chiacchiere danno prova di efficienza. Ripeto, siamo uomini non macchine. Forse fra dieci anni avremo, lo dico per celia, agenti robot, dei Robocop. Senza eccessi, ma anche senza alcuna emozione».
Ci sono più difficoltà in una città dove si spara fra la folla e le baby gang hanno fatto senti- re la propria presenza?
«È una città certamente difficile, come emerge dagli eventi degli ultimi sei mesi ai quali la risposta investigativa di polizia e carabinieri è stata netta e performante. Abbiamo dato soluzione a casi intricati e gravi, dall’accoltellamento di Arturo in via Foria, all’aggressione a Gaetano a Chiaiano, all’omicidio della guardia giurata Francesco Della Corte a Scampia. Non ci sono stati eventi che non abbiano visto risultati investigativi positivi con l’arresto di tutti. Dobbiamo partire da questo e ci dobbiamo impegnare di più, migliorando e razionalizzando l’impegno delle forze di polizia e con un sempre maggiore coordinamento. Siamo motivati: anche su questo ultimo, grave fatto criminale di via Chiatamone i carabinieri sono sul pezzo e s o n o ce r to c h e f a r a n n o attività rigorose e capillari».