Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’intervista

- Di Anna Paola Merone

NAPOLI «Siamo qui per celebrare il lavoro degli agenti al di là di errori e sbagli che i poliziotti, in quanto uomini, possono commettere». Il questore di Napoli Antonio De Jesu, nel giorno della festa della polizia, ricorda il motto che anima il lavoro quotidiano: «Esserci sempre».

Deviando dal protocollo ha ricordato il caso dei due agenti che hanno picchiato un ragazzo che, in scooter, non si era fermato all’alt.

«Spero e sono convinto che i cittadini apprezzino il lavoro che soprattutt­o in quest’ultimo anno abbiamo fatto con impegno e sacrificio. Gli errori si fanno perché ci sono uomini a fare i poliziotti e non macchine e quindi portiamo anche nel lavoro le fragilità, le ansie. Il problema è gestire l’emotività e su questo la Questura si sta impegnando, ci vuole un grande lavoro sul personale per gestire l’emotività nei momenti difficili. Sempre presenti è il senso del nostro lavoro, lo dico senza retorica o proclami».

Uno degli agenti era stato coinvolto 17 anni fa in un altro caso nel corso del Global Forum di Napoli.

«Degli eventi non possono marchiare a vita un operatore di polizia che ha responsabi­lità e profili operativi. L’agente ha avuto anche riconoscim­enti premia-

Abbiamo dato soluzione a indagini intricate: dal giovane Arturo, al vigilante Della Corte

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