Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Passavano il badge e poi via A Pozzuoli arrestati dieci furbetti del cartellino
Al parking uno di loro timbrava per tutti, filmati per due anni
Nessuno riportava a casai cartellini da timbrare. Erano tutti nel terzo cassetto chiuso a chiave di una scrivania al primo piano del parcheggio di via Napoli a Pozzuoli, di proprietà del Comune puteolano. La mattina, uno a turno, apriva il cassetto, prendeva i badge e li marcava per tutti quanti che neanche si degnavano di svegliarsi in tempo per portarsi sul luogo di lavoro. In questo modo uno faceva finta di lavorare e gli altri erano di «riposo» anche se non dovevano esserci. Poi toccava ad un altro e ad un altro fino a completare il giro.
Si erano organizzati coalizzandosi per non lavorare, ma su di loro c’erano le indagini dei carabinieri della compagnia di Pozzuoli che ieri mattina hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Procura di Napoli. Le indagini furono avviate nel 2015 dai carabinieri della stazione Licola che erano partiti con pedinamenti e poi con una telecamera nascosta che riprendeva, si fa per dire, la presenza dei dipendenti del comune di Pozzuoli. Così si è scoperto l’esistenza di un vero e proprio sistema che era pra- ticamente infallibile, perché tutti risultavano semprep resenti, all’ internodi unp archeggio al chiuso do vegli utenti non hanno bisogno del personale per poter sostare e quindi nessuno reclamava la presenza degli addetti ai lavoro. Ma hanno tirato la corda talmente tanto che alla fine si è spezzata.
Perché tutto sarebbe potuto durare per anni se non fosse che quei dipendenti si facevano vedere spesso in giro. C’era infatti chi passeggiava durante l’ora di lavoro sul lungomare «Sandro Pertini», chi invece si intratteneva nei bar del porto di Pozzuoli e altri che si dedicavano ai propri hobby: la pesca, il trekking e il burraco. Vantandosi anche del fatto che prendevano lo stipendio ma di fatto non lavoravano. Sono undici i furbetti del cartellino, dieci dei quali arrestati e uno denunciato a piede libero.
Il reato contestato è quello di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato.
Di questi, sette sono dipendenti del comune di Pozzuoli e quattro sono degli Lsu stabilizzati. Tutti lavoravano nel parcheggio Multipiano di via Napoli. Tra il 2015 e metà 2016 sono stati ripresi dai carabinieri mentre passavano i badge nel lettore, prendevano la presenza e dopo pochi minuti lasciavano il posto di lavoro. In un caso, addirittura, uno dei lavoratori che ha percepito lo stipendio con presenze e addirittura con maggiorazioni per i domenicali, aveva trascorso dieci giorni in vacanza ma un suo «compare» si era premunito di timbrare regolarmente al suo posto.
Nei guai sono finiti Vincenzo Di Bonito, 65 anni, ex funzionario in pensione ed ex responsabile del Multipiano; Antonio Boccia, 62 anni; Antonio Mirabella, 60 anni; Mario Varriale, 60 anni; Antonio Sigillo ,55 anni; Agost in oGiugnar el li ,49 anni; Antonio Conte, 59 anni; e degli Lsu: Salvatore Esposito, 57 anni; Antonio Prezzini, 54 anni; Antonio Pugliese, 57 anni.