Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Passavano il badge e poi via A Pozzuoli arrestati dieci furbetti del cartellino

Al parking uno di loro timbrava per tutti, filmati per due anni

- Fabio Postiglion­e

Nessuno riportava a casai cartellini da timbrare. Erano tutti nel terzo cassetto chiuso a chiave di una scrivania al primo piano del parcheggio di via Napoli a Pozzuoli, di proprietà del Comune puteolano. La mattina, uno a turno, apriva il cassetto, prendeva i badge e li marcava per tutti quanti che neanche si degnavano di svegliarsi in tempo per portarsi sul luogo di lavoro. In questo modo uno faceva finta di lavorare e gli altri erano di «riposo» anche se non dovevano esserci. Poi toccava ad un altro e ad un altro fino a completare il giro.

Si erano organizzat­i coalizzand­osi per non lavorare, ma su di loro c’erano le indagini dei carabinier­i della compagnia di Pozzuoli che ieri mattina hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Procura di Napoli. Le indagini furono avviate nel 2015 dai carabinier­i della stazione Licola che erano partiti con pedinament­i e poi con una telecamera nascosta che riprendeva, si fa per dire, la presenza dei dipendenti del comune di Pozzuoli. Così si è scoperto l’esistenza di un vero e proprio sistema che era pra- ticamente infallibil­e, perché tutti risultavan­o semprep resenti, all’ internodi unp archeggio al chiuso do vegli utenti non hanno bisogno del personale per poter sostare e quindi nessuno reclamava la presenza degli addetti ai lavoro. Ma hanno tirato la corda talmente tanto che alla fine si è spezzata.

Perché tutto sarebbe potuto durare per anni se non fosse che quei dipendenti si facevano vedere spesso in giro. C’era infatti chi passeggiav­a durante l’ora di lavoro sul lungomare «Sandro Pertini», chi invece si intrattene­va nei bar del porto di Pozzuoli e altri che si dedicavano ai propri hobby: la pesca, il trekking e il burraco. Vantandosi anche del fatto che prendevano lo stipendio ma di fatto non lavoravano. Sono undici i furbetti del cartellino, dieci dei quali arrestati e uno denunciato a piede libero.

Il reato contestato è quello di associazio­ne a delinquere finalizzat­a alla truffa ai danni dello Stato.

Di questi, sette sono dipendenti del comune di Pozzuoli e quattro sono degli Lsu stabilizza­ti. Tutti lavoravano nel parcheggio Multipiano di via Napoli. Tra il 2015 e metà 2016 sono stati ripresi dai carabinier­i mentre passavano i badge nel lettore, prendevano la presenza e dopo pochi minuti lasciavano il posto di lavoro. In un caso, addirittur­a, uno dei lavoratori che ha percepito lo stipendio con presenze e addirittur­a con maggiorazi­oni per i domenicali, aveva trascorso dieci giorni in vacanza ma un suo «compare» si era premunito di timbrare regolarmen­te al suo posto.

Nei guai sono finiti Vincenzo Di Bonito, 65 anni, ex funzionari­o in pensione ed ex responsabi­le del Multipiano; Antonio Boccia, 62 anni; Antonio Mirabella, 60 anni; Mario Varriale, 60 anni; Antonio Sigillo ,55 anni; Agost in oGiugnar el li ,49 anni; Antonio Conte, 59 anni; e degli Lsu: Salvatore Esposito, 57 anni; Antonio Prezzini, 54 anni; Antonio Pugliese, 57 anni.

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La struttura Una immagine dell’ingresso del grande parking multipiano di proprietà del Comune di Pozzuoli dove lavoravano i 10

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