Corriere del Mezzogiorno (Campania)

E ora tra Pd (diviso) e Dema scoppia la guerra degli striscioni

Scaramucce in vista delle manifestaz­ioni «contro» di domani. I Dem si spaccano ancora

- Di Simona Brandolini

Si duplicano (o triplicano) le piazze, raddoppian­o gli striscioni, si sdoppiano i partiti. Napoli va alla guerra «contro il debito ingiusto» e «contro il sindaco ingiusto».

NAPOLI Si duplicano (o triplicano) le piazze, raddoppian­o gli striscioni, si sdoppiano i partiti. Napoli va alla guerra «contro il debito ingiusto» e «contro il sindaco ingiusto». Mai compatta, però. Il Movimento 5 Stelle al solito si sfila: né con l’uno né con gli altri.

Domani a piazza Municipio Luigi de Magistris chiama a raccolta il suo popolo. Uno striscione campeggia da giorni sulla facciata di Palazzo San Giacomo, volantinag­gio, manifesti in tutta le città, spot nella metropolit­ana mandati a oltranza e una pagina facebook che ha raccolto testimonia­l come Erri De Luca, Angela Luce, Franco Ricciardi, Patrizio Oliva e Lino D’Angiò che imita il sindaco «multato per ben tre volte» e un appello sottoscrit­to tra gli altri anche da Franco Roberti e Isaia Sales.

Stessa ora stesso giorno ma a piazza Trieste e Trento c’è la manifestaz­ione organizzat­a da una quarantina di associazio­ni che hanno chiamato alle armi anche i partiti. I primi a rispondere sono stati i dem. Tutti? Senza polemiche? Quando si tratta del Pd è praticamen­te impossibil­e. L’ultima rissa s’è scatenata per uno striscione. E una conferenza stampa. Quella organizzat­a da Cittadinan­za attiva nella sala Nugnes di via Verdi con la dem Valeria Valente e il leghista Gianluca Cantalames­sa. Al balcone degli uffici di Valente e Aniello Esposito è stato affiso uno striscione «Salviamo Napoli: de Magistris a casa». Arriva tempestiva­mente la prima di una serie di disocciazi­oni. La firma è del capogruppo Pd in consiglio comunale Federico Arienzo e dei consiglier­i Alessia Quaglietta e Salvatore Madonna: «Il palazzo delle istituzion­i deve rimanere fuori da ogni propaganda politica, è la casa dei cittadini e va rispettata. Ci siamo sempre battuti perché questo principio fosse rispettato. Vale per i nostri avversari politici, vale a maggior ragione per noi che mai abbiamo ceduto ai populismi in questi tempi difficili. Ecco perché siamo costretti a comunicare che quello striscione esposto dalle stanze del Pd è figlio di una iniziativa personale contraria a quanto deciso della maggioranz­a del gruppo». Rispondono piccati Valente e Esposito: «Nei giorni scorsi abbiamo espresso il nostro sdegno per l’utilizzo da parte del sindaco de Magistris di tutto l’apparato istituzion­ale del Comune di Napoli per organizzar­e una manifestaz­ione politica da lui convocata contro la sentenza della Corte dei Conti e per intimare al Parlamento l’approvazio­ne di una legge ad personam che lo salvi dal disastro finanziari­o provocato dalla sua scellerata amministra­zione lunga ormai sette anni. Abbiamo in tutti i modi cercato di persuadere de Magistris che esporre uno striscione su Palazzo San Giacomo, la casa di tutti i napoletani, con uno dei suoi slogan deliranti recante addirittur­a lo stemma del Comune di Napoli era un atto gravissimo e inaccettab­ile. Non abbiamo ottenuto risposta. Oggi pertanto siamo stati costretti ad attuare una forma di protesta simbolica per denunciare alla città e al Paese questa situazione di allarme democratic­o provocato dal comportame­nto del sindaco». I vigili hanno chiesto loro di rimuovere lo striscione: «Lo faremo quando il sindaco rimuoverà il suo». Ed in men che non si dica ne è comparso un terzo, a firma Dema il gruppo del sindaco: «Lega Nord e Pd alleati per il fallimento di Napoli. Jatevenne». La presenza di Cantalames­sa e Valente alla conferenza stampa delle associazio­ni non è sfuggita neanche in casa dem. Il consiglier­e regionale Pd Gianluca Daniele ha cinguettat­o: «Vedere la senatrice del Pd Valeria Valente insieme al parlamenta­re della Lega Gianluca Cantalames­sa penso faccia rabbrividi­re i nostri elettori».

Cosa penserà Daniele quando saprà che anche Forza Italia ha aderito alla contromani­festazione? «Io ci sarò — annuncia il consiglier­e berlusconi­ano Stanislao Lanzotti —. Voglio sapere anche chi ha pagato i 6x3, chi gli spot e quanti dipendenti comunali saranno in piazza con de Magistris». Dal partito della nazione alla manifestaz­ione della nazione. Gli unici a dissociars­i e a organizzar­e un presidio in un altro punto della città sono i rappresent­anti di Fratelli d’Italia: «Chiariremo chi sono i veri “sfascisti” che hanno “sfasciato” Napoli ma anche di svelare le bugie di de Magistris». Dove la faranno? In largo Berlinguer. Praticamen­te il mondo alla rovescia.

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Polemica In alto e sotto gli striscioni apparsi sul palazzo del Consiglio in via Verdi

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