Corriere del Mezzogiorno (Campania)
E ora tra Pd (diviso) e Dema scoppia la guerra degli striscioni
Scaramucce in vista delle manifestazioni «contro» di domani. I Dem si spaccano ancora
Si duplicano (o triplicano) le piazze, raddoppiano gli striscioni, si sdoppiano i partiti. Napoli va alla guerra «contro il debito ingiusto» e «contro il sindaco ingiusto».
NAPOLI Si duplicano (o triplicano) le piazze, raddoppiano gli striscioni, si sdoppiano i partiti. Napoli va alla guerra «contro il debito ingiusto» e «contro il sindaco ingiusto». Mai compatta, però. Il Movimento 5 Stelle al solito si sfila: né con l’uno né con gli altri.
Domani a piazza Municipio Luigi de Magistris chiama a raccolta il suo popolo. Uno striscione campeggia da giorni sulla facciata di Palazzo San Giacomo, volantinaggio, manifesti in tutta le città, spot nella metropolitana mandati a oltranza e una pagina facebook che ha raccolto testimonial come Erri De Luca, Angela Luce, Franco Ricciardi, Patrizio Oliva e Lino D’Angiò che imita il sindaco «multato per ben tre volte» e un appello sottoscritto tra gli altri anche da Franco Roberti e Isaia Sales.
Stessa ora stesso giorno ma a piazza Trieste e Trento c’è la manifestazione organizzata da una quarantina di associazioni che hanno chiamato alle armi anche i partiti. I primi a rispondere sono stati i dem. Tutti? Senza polemiche? Quando si tratta del Pd è praticamente impossibile. L’ultima rissa s’è scatenata per uno striscione. E una conferenza stampa. Quella organizzata da Cittadinanza attiva nella sala Nugnes di via Verdi con la dem Valeria Valente e il leghista Gianluca Cantalamessa. Al balcone degli uffici di Valente e Aniello Esposito è stato affiso uno striscione «Salviamo Napoli: de Magistris a casa». Arriva tempestivamente la prima di una serie di disocciazioni. La firma è del capogruppo Pd in consiglio comunale Federico Arienzo e dei consiglieri Alessia Quaglietta e Salvatore Madonna: «Il palazzo delle istituzioni deve rimanere fuori da ogni propaganda politica, è la casa dei cittadini e va rispettata. Ci siamo sempre battuti perché questo principio fosse rispettato. Vale per i nostri avversari politici, vale a maggior ragione per noi che mai abbiamo ceduto ai populismi in questi tempi difficili. Ecco perché siamo costretti a comunicare che quello striscione esposto dalle stanze del Pd è figlio di una iniziativa personale contraria a quanto deciso della maggioranza del gruppo». Rispondono piccati Valente e Esposito: «Nei giorni scorsi abbiamo espresso il nostro sdegno per l’utilizzo da parte del sindaco de Magistris di tutto l’apparato istituzionale del Comune di Napoli per organizzare una manifestazione politica da lui convocata contro la sentenza della Corte dei Conti e per intimare al Parlamento l’approvazione di una legge ad personam che lo salvi dal disastro finanziario provocato dalla sua scellerata amministrazione lunga ormai sette anni. Abbiamo in tutti i modi cercato di persuadere de Magistris che esporre uno striscione su Palazzo San Giacomo, la casa di tutti i napoletani, con uno dei suoi slogan deliranti recante addirittura lo stemma del Comune di Napoli era un atto gravissimo e inaccettabile. Non abbiamo ottenuto risposta. Oggi pertanto siamo stati costretti ad attuare una forma di protesta simbolica per denunciare alla città e al Paese questa situazione di allarme democratico provocato dal comportamento del sindaco». I vigili hanno chiesto loro di rimuovere lo striscione: «Lo faremo quando il sindaco rimuoverà il suo». Ed in men che non si dica ne è comparso un terzo, a firma Dema il gruppo del sindaco: «Lega Nord e Pd alleati per il fallimento di Napoli. Jatevenne». La presenza di Cantalamessa e Valente alla conferenza stampa delle associazioni non è sfuggita neanche in casa dem. Il consigliere regionale Pd Gianluca Daniele ha cinguettato: «Vedere la senatrice del Pd Valeria Valente insieme al parlamentare della Lega Gianluca Cantalamessa penso faccia rabbrividire i nostri elettori».
Cosa penserà Daniele quando saprà che anche Forza Italia ha aderito alla contromanifestazione? «Io ci sarò — annuncia il consigliere berlusconiano Stanislao Lanzotti —. Voglio sapere anche chi ha pagato i 6x3, chi gli spot e quanti dipendenti comunali saranno in piazza con de Magistris». Dal partito della nazione alla manifestazione della nazione. Gli unici a dissociarsi e a organizzare un presidio in un altro punto della città sono i rappresentanti di Fratelli d’Italia: «Chiariremo chi sono i veri “sfascisti” che hanno “sfasciato” Napoli ma anche di svelare le bugie di de Magistris». Dove la faranno? In largo Berlinguer. Praticamente il mondo alla rovescia.