Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il gip: Luigi Cesaro incontrò il boss dei casalesi Zagaria
Sequestro record in Romania: 400 appartamenti dei casalesi
Il senatore di Fi Luigi Cesaro incontrava Michele Zagaria, uno dei capi del clan dei casalesi, e aveva un ruolo nella gestione di appalti milionari a Caserta e Napoli. Emerge dall’ordinanza notificata ieri dalla Dia a Nicola e Giuseppe Inquieto, proprietari di un impero tra Campania e Romania: tra i beni sequestrati nella città di Pitesti ci sono 400 appartamenti.
NAPOLI Il senatore di Fi Luigi Cesaro incontrava Michele Zagaria, uno dei capi del clan dei casalesi, e aveva un ruolo nella gestione di appalti milionari nelle province di Caserta e Napoli. Emerge dall’ordinanza di custodia cautelare notificata ieri dagli uomini della Dia a Nicola e Giuseppe Inquieto, 42 e 48 anni, fino a qualche anno fa modesti commercianti e oggi proprietari di un impero tra Campania e Romania (tra i beni sequestrati nella città di Pitesti c’è un complesso edilizio di 400 appartamenti); i due, cui viene contestata l’associazione camorri-stica, sono fratelli di Vincenzo Inquieto, l’uomo che, sotto la sua casa di Casapesenna, nascondeva in un bunker Michele Zagaria fino alla cattura, avvenuta il 7 dicembre 2011.
Il riferimento a Luigi Cesaro viene fatto dal gip Federica Colucci a pagina 20 della misura e in particolare nel paragrafo dedicato al collaboratore di giustizia Generoso Restina, che ospitò per due anni Zagaria nella sua casa quando il boss era latitante. Restina è ritenuto assolutamente attendibile dal giudice, che scrive: «Si è percepito con estrema chiarezza il contributo che Restina avrebbe potuto fornire, trattandosi di indicazioni dirette e mai de relato... Il predetto, nelle more dell’attività istruttoria, ha ulteriormente confermato le dichiarazioni già rese all’autorità giudiziaria, arricchendole di ulteriori e significativi particolari che hanno messo in luce i rapporti politica — camorra di recente attualità investigativa e giudiziaria; tanto si evince per i rapporti e gli incontri tra Michele Zagaria e personaggi politici del calibro di Luigi Cesaro, già presidente della Provincia di Napoli, Fortunato Zagaria, già sindaco di casapesenna, e Domenico Ciaramella, già sindaco di Aversa. Restina, infatti, nel corso degli interrogatori sostenuti ha accennato al coinvolgimento di costoro con il gruppo delinquenziale nella gestione delle tangenti per gli appalti milionari nell’area casertana e napoletana dei quali finora non si aveva notizia». Quest’ultimo passaggio è di grande importanza: lascia intendere che la Procura sta approfondendo il racconto di Restina e dunque presto potrebbero esserci novità interessanti.
«Si tratta — ribadisce il giudice — di indicazioni connotate dall’elemento dell’assoluta novità, quelle finora rese da Generoso Restina, in quanto è stato la persona più vicina al capoclan Michele Zagaria negli anni di maggiore espansione economico — imprenditoriale del clan, agevolate anche dai rapporti con imprenditori, amministratori politici locali e rappresentanti delle istituzioni e che lo stesso dichiarante ha ricostruito anche con dovizia di particolari». Luigi Cesaro al momento risulta indagato per minacce aggravate dal metodo mafioso nell’ambito dell’inchiesta sul Pip di Marano, costruito, secondo l’accusa, grazie a un’alleanza economico
All’estero Gli immobili erano dei fratelli Inquieto fino a qualche anno fa due modesti commercianti
— strategica tra la famiglia Cesaro e il clan Polverino.
Le indagini sui fratelli Inquieto sono delegate ai pm Catello Maresca, Maurizio Giordano e Simona Belluccio, con il coordinamento degli aggiunti Giuseppe Borrelli e Luigi Frunzio. Si conclude dunque in bellezza, con un’operazione definita di grandissima importanza dal procuratore, Giovanni Melillo, e dal direttore della Dia, Giuseppe Governale, la permanenza a Napoli del capo centro Dia Giuseppe Linares, recentemente promosso questore e prossimo a ottenere un nuovo incarico.