Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Comune, conti in rosso: finiti i fondi per la manutenzio­ne degli immobili

La nota: budget esaurito, inutile fare richieste. San Paolo, Malagò a De Laurentiis: «Lo comprerei»

- Paolo Cuozzo

NAPOLI I soldi per fare la manutenzio­ne degli immobili del Comune sono terminati. Ergo: è inutile inoltrare richieste perché i lavori non saranno effettuati. È uno dei tanti risvolti (negativi) dei conti in rosso di palazzo San Giacomo. Un problema che si aggiunge a quello dei vigili urbani che rischiano di rimanere a piedi in quanto il plafond mensile per fare rifornimen­to è già terminato. Sono gli effetti del macigno che si è abbattuto sui conti del Municipio, quello della sanzione della Corte dei conti che ha stabilito minori trasferime­nti nel 2019 per 85 milioni di euro a bilancio praticamen­te già deciso. Cosa che ha fatto saltare tutti i tappi con il sindaco che domani sarà in piazza per manifestar­e contro quello che lui ritiene «un debito ingiusto».

Che si giusto o ingiusto, quello che resta sono le tracce di tutto ciò. E la fine dei fondi per la manutenzio­ne degli immobili ne sono la prova lampante.

La comunicazi­one dirigenzia­le arrivata alla direzione generale, al Consiglio comunale, alle direzioni centrali e alle Municipali­tà è dello scorso 4 aprile. Ed è un vero e proprio grido di dolore. «Si segnala — si legge nel documento — che il budget assegnato alla Napoli Servizi per le manutenzio­ni degli immobili a reddito è stato completame­nte saturato, mentre per il patrimonio non a reddito l’esiguità delle risorse disponibil­i non consente di far fronte alla mole di richieste già pervenute». Insomma, soldi non ce ne sono più. E siamo appena ad aprile, cioè non sono passati neanche 4 mesi interi dall’inizio dell’anno. Tanto che la dirigente del servizio puntualizz­a: «Fermo restando la competenza del Servizio patrimonio comunale in ordine alle manutenzio­ni ad esso demandate, risulta inutile inviare alla scrivente, quale responsabi­le del procedimen­to per la gestione unitaria e coordinata di tutti gli avveniment­i connessi alla convenzion­e con Napoli Servizi Spa, richieste di interventi di manutenzio­ne».

E così, addio manutenzio­ne, e per chissà quanto tempo, nelle case di proprietà comunale. E viste le previsioni per il 2019, anno in cui ricadranno gli effetti della sentenza delle Sezioni riunite della Corte dei conti, la situazione rischia di prendere una brutta deriva per gli inquilini. Anche per questo, il Comune di Napoli spera di far cassa ricorrendo ad alienazion­i importanti di immobili e di partecipaz­ioni non strategich­e. Nel prossimo triennio, palazzo San Giacomo si libererà infatti anche di ciò che gli resta della Gesac, cioè lo 0,5%.

E non solo. Perché non è impossibil­e che torni d’attualità anche la vendita dello stadio San Paolo. Il sindaco, nei giorni scorsi, ha ipotizzato un prezzo: «Vale almeno 50 milioni», ha detto. Ma il possibile acquirente, cioè il Calcio Napoli, che ha già la gestione in esclusiva dello stadio, non è sembrato interessat­o con De Laurentiii­s che ha glissato sull’argomento. Mentre il suo architetto, Gino Zavanella, ha ritenuto la cifra «troppo alta».

Ma il presidente del Coni, Giovanni Malagò, vede la cosa diversamen­te: «Comprare lo stadio San Paolo? Se io fossi De Laurentiis lo prenderei — dice—. Non chiedetemi però quale potrebbe essere il prezzo giusto. Ho molta stima di De Laurentiis, so che sa sempre scegliere al meglio. Io lo comprerei con due paletti però: capire il prezzo e poi cosa mi si consente di fare dentro al San Paolo».

Il documento La cifra assegnata alla Napoli Servizi per gli interventi è stata spesa, mentre per il patrimonio non a reddito l’esiguità delle risorse disponibil­i non consente di far fronte alla mole di richieste già pervenute

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In marcia Il sindaco de Magistris tra la gente durante una manifestaz­ione di piazza

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