Corriere del Mezzogiorno (Campania)
ELIMINAZIONE CHE AIUTA LA JUVE MA IL NAPOLI PENSI A SE STESSO
L’impresa, il sogno e poi la rabbia. Tantissima rabbia. Mentre a Napoli, in diretta tv con Madrid, la quasi totalità dei tifosi, in nome della storica ma quantomai attuale rivalità sportiva, «festeggiava» la Juventus che diceva addio alla Champions. Un rigore all’ultimo secondo ha cambiato lo scenario della rimonta riuscita alla squadra di Allegri. Ora tutti a chiedersi dell’utilità del Var anche in Europa, ma soprattutto a chiedersi se e quali conseguenze ci saranno nel duello punto a punto tra Napoli e Juve per la conquista dello scudetto. Sono stanchi? Si chiede il tifoso-medio. Subiranno il contraccolpo psicologico dell’impresa mancata sul filo dei secondi? La Juventus vince praticamente da sempre, ha la testa e la forza per smaltire in fretta la grande delusione europea, è successo altre volte. Eppoi, dopo la batosta forte, la squadra razionalmente sa che la Champions l’aveva già salutata due settimane fa allo Stadium, subendo il Real Madrid per 3 gol a zero. C’è piuttosto da immaginare che ritornerà in campionato in maniera ancora più spietata, l’obiettivo resta il settimo scudetto consecutivo. Ma c’è il Napoli. Che è una spina nel fianco. E che se le vincesse tutte potrebbe dare molto fastidio. C’è il Napoli che il 23 aprile dovrà affrontare lo scontro diretto a Torino con la medesima cattiveria, con la determinazione di chi non si darà per vinto sino alla fine. Sarri ha chiesto questo alla sua squadra. E, allora, senza pensare a cosa farà la Juve di qui alla fine, senza soffermarsi troppo sul cinismo ulteriore che riverserà nelle gare di campionato, il Napoli dovrà pensare soltanto a se stesso. E, se possibile, andare oltre se stesso. Per non avere rimpianti, per arrivare al capolinea avendo prodotto il massimo sforzo e giocato partite di rara bellezza calcistica. E se la Juventus perdesse colpi, stare lì ad aspettare avendo fatto il proprio dovere. Senza paura, ma con convinzione.